Più tasse e più debito, il fact checking sull’aggiornamento del Def smaschera i giochini del governo

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Più tasse e più debito, il fact checking sull’aggiornamento del Def smaschera i giochini del governo

03 Ottobre 2017

Il debito sale e le tasse aumentano. Il fact checking sulla Nota di aggiornamento del Def realizzato dal Centro Studi di Unimpresa non lascia spazio a dubbi: nei prossimi quattro anni le tasse saliranno di 80,9 miliardi di euro, quasi del 10,29%, e la spending review, annunciata più volte da Padoan & Co., andrà (nuovamente) a farsi benedire. Infatti, le uscite dal bilancio pubblico cresceranno sistematicamente: dagli 830 miliardi dello scorso anno si arriverà agli 860 miliardi del 2020 per un aumento complessivo di oltre 30 miliardi pari a una crescita del 3,66%.

E meno male che il buon Padoan questa mattina, in occasione della audizioni alle commissioni Bilancio sulla Nota di aggiornamento del Def, ha provato a rassicurare tutti: “Dopo 7 anni di aumenti, il debito pubblico ha registrato una prima flessione nel 2015″, che verrà seguita da una riduzione “anche nel 2017, che accelererà poi nel 2018 e negli anni successivi”. Chiarissimo, no?

Peccato però che i numeri non siano un’opinione e che “dicano sempre la verità” come ha dichiarato il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci commentando i dati del Def. “Servirebbe uno snello – continua Pucci – che spende solo per le grandi opere e riduce le entrate al minimo indispensabile. Il Def aggiornato ci dice che il governo va nella direzione opposta: tassa e spende inutilmente”.

Già, ed è proprio questo il solito e reiterato schema delle “politiche economiche” (si fa per dire) dei governi di sinistra che raccontiamo da tempo: tassa e spendi. Ma di questo passo si rischia seriamente di soffocare sul nascere i primi germi di ripresa del sistema economico italiano, di cui Renzi cerca invano di intestarsi il merito.