
Pnrr a Roma, Roberto Gualtieri è il degno erede di Virginia Raggi

02 Luglio 2022
Roberto Gualtieri è il degno erede di Virginia Raggi. La percezione di continuità tra le due sindacature è alta, eccezion fatta per il termavalorizzatore, che i grillini anno provato a sabotare fino all’ultimo. Continua la gestione pessima di Atac e Ama, prossima a un’infornata di assunzioni. Ma non finisce qui: la preoccupazione per l’attuazione del Pnrr a Roma sta crescendo.
L’incapacità gestionale e amministrativa della sindacatura precedenti rimane insuperabile, certo, ma lo stato dell’arte non è incoraggiante. Il numero di interventi previsto si è già ridotto da 427 a 335, ora bisognerà provare a rispettare almeno le scadenze. L’ultimo giorno del 2024, infatti, andrà rendicontato uno stato medio di avanzamento dei lavori del 50%. Entro metà 2026, invece, sarà necessario rendicontarne il completamento.
I progetti di competenza del Comune di Roma valgono 226 milioni di Pnrr, ma già si sono verificati casi di gare deserte. Le imprese sono scettiche, costi e incertezze in aumento non garantiscono un ritorno adeguato sugli investimenti. Dopo otto mesi con Gualtieri sindaco sembra di essere al museo delle cere, nulla si muove.
Eppure, alcune opere sono assolutamente fondamentali e sono attese dai cittadini romani da molti anni. Pensiamo al completamento della linea C della metropolitana e dell’anello ferroviario di Roma, la realizzazione del collegamento metropolitano tra la stazione di Termini e l’aeroporto di Fiumicino. Queste sono solo alcune delle opere più importanti che Gualtieri deve trovare il modo di mettere a terra.