
Ritardi e gare deserte, così Roma rischia di perdere i fondi Pnrr

24 Giugno 2022
Se non è una debacle per gli amministratori della Capitale poco ci manca. A Roma quasi 100 dei 427 interventi previsti al capitolo Caput Mundi, finanziati coi fondi del Pnrr, sono stati infatti eliminati. Fallito infatti, almeno per questi interventi, l’obiettivo legato alla realizzazione dei lavori nei tempi previsti e così addio a parte delle risorse. Per ottenere effettivamente i fondi il completamento delle opere deve infatti avvenire entro il 30 giugno 2026 e per la fine di dicembre 2024 gli interventi devono essere ultimati almeno per metà.
Caput Mundi sarebbe dovuto essere un volano per il Giubileo del 2025 con 500 milioni di euro di cui oltre 200 gestiti direttamente dal Comune, ma ora queste risorse, proprio a causa dei ritardi, sono a rischio tanto che la struttura commissariale coordinata dal sindaco Roberto Gualtieri ha deciso di tagliare, iniziando dai lavori dalle procedure potenzialmente più lunghe. “Condivido la preoccupazione e dall’altra la difficoltà della sfida Caput Mundi – ha ammesso ieri Miguel Gotor, assessore alla Cultura -. Ci sono delle carenze di organico e il Pnrr è un impegno straordinario piovuto su una gestio-ne dell’ordinario che ha già i suoi tempi”.
Ovviamente le giustificazioni, a volerle cercare, non mancano, dal costo delle materie prime alla guerra in Ucraina, passando per l’emergenza Covid, ma davanti alla portata dei ritardi l’amministrazione locale non può certo autoassolversi. Al momento però un serio esame di coscienza da parte della giunta capitolina non sembra materializzarsi e sull’altare dei soliti slogan rassicuranti vengono immolate competenza ed efficienza. Ovviamente in silenzio. La staffetta tra la Raggi e Gualtieri non ha aiutato ad accelerare i processi e così tra burocrazia e gare deserte si rischia di perdere una delle più grandi (e irripetibili) occasioni per restituire dignità ai luoghi degradati della Città eterna. Mattatoio, parco delle Mura Aureliane, Torre dei Conti, Celio e Colle Oppio saranno alcune delle priorità sulle quali Gualtieri e il suo staff punterà. Almeno per cercare di salvare il salvabile.