PNRR: i sindaci ai tecnici Ue, non siamo in ritardo

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PNRR: i sindaci ai tecnici Ue, non siamo in ritardo

PNRR: i sindaci ai tecnici Ue, non siamo in ritardo

17 Giugno 2023

I sindaci italiani condividono con i tecnici Ue, venuti in Italia per verificare come stiamo applicando il Pnrr, un documento in cui si dice che le amministrazioni locali non sono in ritardo sui tempi. I sindaci dicono che se colpe ci sono bisogna guardare alle regioni e ai ministeri. E le colpe sono la lentezza burocratica della decisioni. Intanto il Governo delinea con i tecnici medesimi i ritocchi del Pnrr per veder staccata la quarta rata dei fondi europei.

Secondo i dati Anac al momento i Comuni hanno impegnato con gare già appaltate il 60% delle risorse assegnate. Le competenze e le risorse umane però sono fondamentali nelle amministrazioni locali per realizzare il Piano. E non sempre a livello locale ci sono tutte le competenze. Secondo il ministro Fitto, “la sfida è importante. Il governo sta lavorando velocemente ma non in fretta. Abbiamo il termine del 31 agosto, stiamo rimodulando il programma, lo stiamo facendo in modo serio, costruttivo, e sono convinto che riusciremo a fare un ottimo lavoro”.

ANCI promuove l’eliminazione dell’abuso di ufficio

I sindaci riuniti nell’Anci guidata dal primo cittadino di Bari, De Caro, prendono posizione sull’abuso di ufficio. “Va riformato, perché è necessario che vengano individuati i confini certi della responsabilità dei sindaci, ma non si dica, come fa qualche ministro, che siamo noi sindaci a voler far eliminare dall’ordinamento questa fattispecie di reato, perché non è vero”.

“Un sindaco non può essere ritenuto responsabile per una buca nell’asfalto o se si allaga un sottopasso, perché il sindaco ha una responsabilità politica, come quella di assegnare fondi ai singoli settori amministrativi comunale; se non fa questo è responsabile. Non esiste un reato di ruolo”, prosegue De Caro. “E poi va sempre ricordato il dato secondo cui il 93% dei sindaci indagati per abuso d’ufficio non viene neanche rinviato a giudizio”.

“Dunque come primi cittadini vogliamo sapere con certezza il confine di ciò che possiamo fare, il nostro perimetro di responsabilità. Abbiamo un ministro della Giustizia che è un ex magistrato e un Sottosegretario che è un avvocato, per cui sanno bene cosa chiediamo”.