Pokemon Go, si aggiorna con nuove funzioni. Ma chi è il suo creatore?
06 Novembre 2016
“Pokémon GO“, dopo un evento di Halloween che è riuscito a rilanciare il già grande successo del gioco, accoglie alcuni bilanciamenti che faranno contenti i giocatori abituali, diminuendo i Pokémon inutili e diffusi di cui ormai avran piene le Poké Ball.
I giocatori di Pokémon GO, a quanto pare, incontreranno sempre meno quelle che sono – a oggi – le creature più comuni del gioco, vale a dire Pidgey, Rattata e Zubat. Nello specifico, se si cattura un Pokémon ogni giorno si otterranno 500 PE e 600 Polvere di Stella, mentre se si esegue una cattura per sette giorni consecutivi, il bonus aumenterà a ben 2000 PE e 2400 Polvere di Stella. Oltre ai bonus giornalieri Niantic dovrebbe introdurre pure alcuni bonus particolari/settimanali che si potranno ottenere se l’utente svolgerà determinate attività giornaliere ogni giorno per sette giorni di fila.
Dopo gli eventi stagionali introdotti per Halloween, ecco quelli giornalieri che regalano dei bonus agli utenti più affezionati. A tal proposito, alla domanda precisa su quando e se i Pokémon nelle vicinanze saranno rintracciabili anche in Europa come in Asia o altrove, gli sviluppatori non hanno fornito risposta (almeno al momento di questa pubblicazione).
Ma chi è il creatore del videogioco che non riesce ad avere rivali?
John Hanke i ferri del mestiere, il programmare, li ha appresi al liceo del suo paese dal quale poi è scappato. Schivo, poche le interviste rilasciate, ha lavorato nel Foreign Service passando quattro anni in Myanmar. Ma è stato anche vice presidente di Google. Meridian 59, il primo gioco di ruolo online in grafica tridimensionale, è opera sua. Come Google Earth del resto. Non ha mai smesso di correre. Eppure della sua città natale Hanke, che oggi ha 49 anni e si prepara a trasformare i Pokémon in ologrammi, conserva una cosa: il manifesto di Conan il barbaro.
“Un poster a grandezza naturale che ora ho a casa”, racconta lui. “Robert Howard, lo scrittore che ha inventato la saga, è vissuto e morto a Cross Plains. C’è un museo che i miei genitori hanno aiutato a mettere in piedi dedicato a lui. Mia madre fa ancora le visite guidate. Non amo particolarmente Conan, ma la storia di Howard si: lo prendevano per pazzo per le sue idee. Durante la grande depressione fu l’unico però a Cross Plains a riuscire a pagare le tasse grazie ai suoi racconti”.
E’ ben consapevole del suo successo: “A settembre Pokémon Go ha superato il mezzo miliardo di download. Certo, il picco c’è stato fra luglio e settembre. Ma ancora oggi ci giocano davvero in tanti”. Dopo esser diventato vice presidente, gestendo fra l’altro la divisione di Google Maps, ha mollato tutto. “Se facessi quel che fanno gli altri sarei diventato un contadino a Cross Plains. Non bisogna restare troppo in situazioni consolidate, comode. Il mio gruppo a Google era all’inizio di trenta persone. Nel 2010 eravamo oltre quattro o cinquemila. Ero un manager: promozioni, valutazioni, gestione. Avevo bisogno di un cambiamento”.
I due fondatori di Google “in qualche modo se l’aspettavano. In tanti stavano lasciando Google per fondare la propria compagnia. Trovammo un punto di mediazione: fondai Niantic dentro Google“. La domanda cardine è, ma a Pokemon Go, come ci è arrivato? “Subito dopo Ingress. Cercavamo qualcosa per il prossimo gioco e Pokémon ci sembrava perfetto per la realtà aumentata: vai in giro per il mondo, un mondo realistico, dove però si nascondono creature fantastiche. A Google Maps avevano lavorato con la Pokémon Company, trovammo il contatto, organizzammo un appuntamento”.
Eppure tutto quello che vediamo ora, non è che l’Inizio per John Hanke. “Abbiamo appena iniziato. Il gioco attuale contiene solo una frazione delle idee che abbiamo. Nel mondo dei dispositivi mobili stanno succedendo cose interessanti. Google e Lenovo hanno appena realizzato un nuovo smartphone, Tango, che ha un sistema per la realtà molto potente. E poi Microsoft con Hololens e la “mixed reality””e la tecnologia della Magic Leap”.
Il riferimento è agli occhiali capaci di creare ologrammi. Tecnologia così convincente da attirare oltre quattro miliardi di dollari di investimenti fra Google, Alibaba, Jp Morgan, Qualcomm fra gli altri.