Polemiche sulla legge che ‘allunga’ la vita del Consiglio, per la maggioranza solo una scelta di buon senso

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Polemiche sulla legge che ‘allunga’ la vita del Consiglio, per la maggioranza solo una scelta di buon senso

14 Maggio 2012

Ha un nome piuttosto generico: “Ulteriori misure urgenti per l’adeguamento amministrativo-istituzionale dell’ordinamento regionale”. È la proposta di legge regionale, inserita nell’ordine del giorno della seduta del Consiglio di venerdì scorso, che ha scatenato furiose polemiche. Stabilisce che – nel caso in cui il Tar, con la sentenza del prossimo 17 maggio, dovesse annullare per irregolarità il risultato delle elezioni regionali dello scorso ottobre – l’“anima” legislativa dell’attuale Consiglio regionale possa durare per altri 8 mesi. Necessari, secondo i firmatari della proposta di legge, per adempiere a due compiti fondamentali: ridurre il numero dei consiglieri regionali e aggiornare lo statuto regionale del Molise.

La discussione della proposta era prevista per lo scorso venerdì in Consiglio, visto che era stata inserita all’ultimo punto dell’ordine del giorno della seduta, ma poi non è stata affrontata. Perché gli argomenti precedenti avevano trattenuto i consiglieri a lungo ma, soprattutto, perché in molti hanno pensato che forse era meglio accantonarla. Il presidente della Regione, Michele Iorio, però non ha evitato di affrontare l’argomento, rispondendo alle accese polemiche che il provvedimento – pur essendo ancora sulla carta – aveva provocato in Regione. “Sono convinto – ha spiegato il governatore – della regolarità delle elezioni e non immagino che ci saranno periodi di confusione”. Però ha guardato oltre, al caso in cui effettivamente il Tar dovesse decidere l’annullamento delle elezioni e la successiva sospensione del risultato del voto in attesa della sentenza del Consiglio di Stato. E ha lasciato intendere che l’unica finalità di un simile provvedimento sarà quello di garantire al Consiglio, anche in caso di scioglimento, pieni poteri anziché una amministrazione ordinaria. “Credo – ha aggiunto Iorio – che ci siano due strade da seguire nella ipotesi di un interregno: un percorso ordinario che comunque vedrà il Consiglio in carica fino alla nuova consultazione ; un percorso, sempre ordinario, con una legge che dia al Consiglio la possibilità di rimanere in carica fino alle elezioni, ma con tutti i poteri legislativi che si ritenessero indispensabili. La legge proposta non può riguardare solo la maggioranza e pertanto ritengo necessario un approfondimento al fine di verificare di mettere insieme tutte le buone intenzioni”.

Insomma, la finalità di una tale proposta di legge sarebbe quella di garantire semplicemente, secondo Iorio, lo svolgimento in piena legittimità del ruolo del Consiglio regionale, con la possibilità di approvare leggi e governare. In una fase di “sospensione”, dovuta a un possibile pronunciamento del Tar in tal senso, ma nella quale l’attuale presidente possa avere gli stessi poteri riconosciuti al suo ruolo dalla legge. Le polemiche che hanno investito i sostenitori della legge fanno leva sul sospetto che il prolungamento della vita della legislatura sarebbe dovuta a una volontà, del centrodestra, di occupare per il maggior tempo possibile i posti in Consiglio. Ma la loro permanenza sugli scranni di Palazzo Moffa, di fatto, si verificherebbe lo stesso, anche nel caso in cui il Tar annullasse le elezioni di ottobre. La prossima finestra elettorale si avrebbe nel prossimo autunno e fino ad allora il Consiglio rimarrebbe comunque in carica. Quello che chiede la maggioranza è di poter – in caso di annullamento – arrivare al voto con la garanzia di aver potuto amministrare in piena efficienza la Regione. Al di là delle polemiche strumentali, forse, una posizione di buon senso.