Politiche 2018, Roccella: “Scenario instabile se il centrodestra non vincerà le elezioni”

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Politiche 2018, Roccella: “Scenario instabile se il centrodestra non vincerà le elezioni”

06 Febbraio 2018

Eugenia Roccella, ex sottosegretario al Ministero della Salute, è candidata con la lista ‘Noi con l’Italia-Udc’ per la coalizione di centrodestra al collegio uninominale di Casalecchio di Reno.

Perché ha scelto di candidarsi a Bologna?

«È la città dove sono nata, che in parte sento mia. La mamma, negli anni ’50, mi diceva che questa era una città sicura, dove una donna poteva tornare a casa da sola anche di notte. Non è più così…».

Perché?

«Credo che la pochissima alternanza politica che c’è stata negli anni a Bologna e in Emilia, abbia generato una forte rigidità nel modello di sviluppo, una sorta di sistema di potere che comincia a diventare una ‘gabbia’. Bisogna ripristinare la cultura delle regole, per esempio, quando si parla dell’accoglienza. Io stessa ho avuto esperienze di questo tipo, con una donna in condizioni di salute precarie e una coppia, che si è integrata perfettamente. Non sono state fatte vere politiche per l’immigrazione. E neanche per la famiglia».

Uno dei suoi cavalli di battaglia…

«In questa Regione c’è stato un calo di oltre 5mila nascite. Come si può parlare di cultura pro-famiglia? C’è un deturpamento della famiglia dal punto di vista culturale. Si parla tanto di diritti, ma di chi? Ci sono leggi contro la famiglia. Cito il caso di Sergio Lo Giudice, un politico italiano che ha aggirato la legge rivolgendosi a una donna in uno stato di vero ‘bisogno’ per avere un figlio, all’estero, prima di tornare in Italia. Non giudico le scelte personali, ma quelle di parlamentare. Un comportamento sempre più legittimato dalla sinistra».

In questa campagna elettorale i cosiddetti ‘centristi’ sono molto corteggiati. Che ruolo possono avere?

«Non è una novità: anche Renzi si vanta di aver fatto passare diverse leggi con i cattolici, quando in realtà non c’è stato alcun dibattito vero in Parlamento. Essere moderati significa compiere una scelta di campo netta, con un’identità forte, ma attraverso ragionevolezza e concretezza. Noi cercheremo di far crescere la nostra area moderata».

Cosa succederà il 5 marzo?

«Noi con l’Italia nasce per allargare il perimetro del centrodestra, sulla base di una legge elettorale confusionaria, ma che favorisce le coalizioni. Le altre soluzioni sono insostenibili: non possono affrontare quello che sta accadendo in Europa, con il rischio di lasciare carta bianca a Merkel e Macron. Se non vincerà il centrodestra, ci troveremo di fronte a uno scenario instabile».

(Tratto da Il Resto del Carlino – Bologna. Intervista di Francesco Moroni)