Politiche economiche e sociali, per l’Abruzzo che sfida la crisi
05 Settembre 2012
Immaginiamo una pagella un po’ fuori dal comune, dove, al posto delle tradizionali materie scolastiche, troviamo registrati in modo inequivocabilmente preciso ed ordinato gli indicatori strategici che rivelano lo status quo di crescita e sviluppo economico di un territorio.
Una sorta di bilancio valutativo che tracci -nero su bianco – voci strategiche come tasso di esportazione, sviluppo dell’imprenditoria “rosa”, numero di nuove imprese, forbice fra occupati e disoccupati, tasso di attività, grado di scolarizzazione e di efficienza raggiunto dal sistema sanitario ed infine, livello di attenzione rivolto agli interventi di politica sociale. Nell’analisi del quadro economico ed istituzionale dell’Abruzzo, sono le cifre e gli indicatori a parlare chiaro, registrando fra le pagine dei resoconti elaborati da Istat,Svimez, Baca d’Italia e Corte dei Conti,numeri dal segno positivo, curve dall’andamento ascendente e rosee prospettive di crescita per l’anno che verrà. Secondo stime recenti, il 2013 sarà fortunato per l’Abruzzo,con un Pil dal segno positivo (+0,5%) e proiezioni che lasciano presagire spiragli di crescita superiori a tutte le altre regioni. A denotare forti capacità reattive sotto il profilo imprenditoriale ed istituzionale, un camaleontico spirito di adattabilità e scelte politiche appropriate, messe in atto da una regione virtuosa e lungimirante in cui – nonostante gli scombussolamenti e le tensioni generate quotidianamente dal caotico marasma di un sistema economico mondiale immerso nelle sabbie mobili della crisi finanziaria, chi sta in cattedra non si fa di certo trovare impreparato (per usare un gergo tipicamente scolastico, visto che di pagelle si parla).
L’Abruzzo assume il ruolo trainante di “locomotiva del sud”, con carte da “scala reale” da giocarsi per affrontare con grinta e determinazione la competitiva partita col nord-est del paese. Il team guidato dal Presidente Gianni Chiodi sta insomma raccogliendo i suoi frutti. Tre anni di sacrifici,di riorganizzazione e razionalizzazione della spesa sanitaria hanno finalmente portato ad un riordino dei conti, ad un bilancio in attivo ed al raggiungimento del risultato record di un avanzo di 61 milioni. Anche la Banca d’Italia ha fornito notizie rassicuranti circa la stabilità del livello occupazionale per il 2012, nell’analisi svolta all’inizio di quest’anno. Importantissimo il risultato raggiunto dalla regione nella stima del tasso di attività – rapporto tra forze di lavoro e popolazione di età compresa tra i 15 ed i 64 anni -che segna l’incremento percentuale più elevato in Italia. Si è infatti passati dal 60,9% del 2010 al 62,1% nel 2011, fino a raggiungere il 64% nel secondo trimestre 2012. Importanti i risultati legati al tasso di occupazione, salito dal 55,5 al 56,8%, allineandosi al dato medio nazionale e che nel secondo trimestre 2012 ha raggiunto il 56,9%. Ed i giovani abruzzesi come si pongono in rapporto a scuola ed istruzione? E’ interessante venire a conoscenza di come la regione presenti un grado di scolarizzazione più elevato rispetto alla media italiana. Recenti indagini nazionali ed internazionali segnalano livelli di apprendimento degli studenti di scuola primaria e secondaria superiori alla media del Mezzogiorno ed allineati al dato nazionale. Stesso discorso in materia sanitaria,dove la regione ha compiuto passi da gigante realizzando una vera e propria inversione di tendenza che ha portato al contenimento della spesa pubblica, senza sacrificare il livello qualitativo dei servizi erogati ed al pareggio del bilancio sanitario. Ma l’Abruzzo ha un occhio vigile anche su altri fronti. Basti pensare alle problematiche sociali che in questo caso riguardano l’età della prima infanzia.
La regione si è dimostrata, ancora una volta, particolarmente attenta e sensibile alla sfera del sociale, scegliendo di sostenere i comuni nella gestione dei servizi educativi per la prima infanzia. In un momento di forte contrazione delle risorse destinate al Welfare,è necessario indirizzare energie e finanze per soddisfare esigenze prioritarie quali la qualificazione e l’implementazione di servizi educativi per l’infanzia. L’Assessorato alle politiche Sociali ha messo in campo interventi di promozione e sviluppo di questo genere di servizi rendendo disponibile la somma di 1,4 milioni di euro. Il fine ultimo è quello di realizzare un sistema integrato pubblico e privato e ridurre le liste d’attesa dei bambini da 0 a 3 anni,in maniera tale da garantire l’aumento dei posti disponibili presso i servizi educativi per la prima infanzia, con risvolti organizzativi decisamente positivi per la vita delle famiglie abruzzesi.