Polonia. Alluvioni, rischio epidemie. In arrivo aiuti dalla Russia
25 Maggio 2010
di redazione
È sempre grave la situazione maltempo in Polonia, colpita da giorni da alluvioni che hanno fatto straripare in diverse zone i fiumi Vistola e Oder, provocando ingenti danni e l’evacuazione di migliaia di famiglie.
Mentre il bilancio dei morti è fermo da ieri a 15, cresce il timore di epidemie a causa della contaminazione dell’ acqua che ha inondato anche i cimiteri, ucciso capi di bestiame e trascinato via le acque di scarico delle fogne. Nell’emergenza maltempo, diversi paesi Ue stanno inviando aiuti e anche la Russia ha offerto l’invio di materiali di soccorso. L’acqua ha allagato numerosi terreni coltivati e si è infiltrata nei pozzi. Sono già stati segnalati diversi casi di dissenteria e si teme la diffusione di tetano o altre malattie infettive. Sull’Oder l’acqua alta ha già raggiunto oggi la città di Glogow, mentre a Breslavia, dove il fiume tre giorni fa ha allagato un intero quartiere, il livello dell’acqua sta stabilizzandosi. Lungo la Vistola l’attenzione è appuntata sulle città di Grudziadz e Tczew, al nord, dove l’acqua ha superato di due metri il livello di guardia.
Da giorni, lungo la Vistola, sono inondate anche le zone di Sandomierz e Kazimierz Dolny, dove il comune di Wilkow è al 95% sott’acqua. Con il protrarsi delle alluvioni, si teme che non reggano gli argini dei fiumi, sorvegliati attualmente da 5.000 soldati e anche da 6.000 detenuti delle carceri circostanti. I castori vengono intanto additati come uno dei fattori del cattivo stato degli argini: i roditori, specie protetta, sono molto numerosi lungo i fiumi in Polonia e indeboliscono gli argini scavandovi delle buche.
Il premier Donald Tusk ha annunciato oggi che per i lavori di ricostruzione delle case distrutte il governo stanzierà due miliardi di zloty (500 milioni di euro). Gli altri lavori pubblici necessari saranno finanziati dal Fondo di solidarietà dell’Unione europea. Oggi è atteso intanto il primo trasporto con aiuti dalla Russia forniti per la prima volta su richiesta di Varsavia sulla base di un accordo del 1993. Il trasporto contiene 18 grandi pompe, 34 imbarcazioni di soccorso, cinque aggregati e aiuti umanitari.