Polonia vs Grecia, sfida tra un passato ancora presente e un futuro che non arriva
08 Giugno 2012
Finalmente si parte. La gara d’esordio di questo Campionato Europeo organizzato da Ucraina e Polonia è arrivata. Non si può certo dire rappresenti un classica del calcio europeo, ma Polonia-Grecia ha senz’altro degli spunti di riflessione interessanti. La vecchia aristocrazia ellenica incontra il nuovo che avanza per una sfida che, non solo in campo, sembra tanto un dentro-o-fuori.
E’ strano pensarla come una sfida decisiva dato che le due compagini si sono incrociate solo 15 volte in circa 50 anni. Di queste, inoltre, tante erano amichevoli e solo due le gare di qualificazione ad Euro ’88. La prima assoluta risale al 22 maggio 1963, quando i polacchi s’imposero con un deciso 4-0. Da quel giorno in avanti il bilancio è a favore dei biancorossi che hanno vinto in 10 occasioni contro le 3 della Grecia, tanto che l’ultima vittoria dei bianco-blu risale al 29 aprile 1987.
Entrambe la nazioni, storicamente, hanno scritto pagine fondamentali del percorso europeo. Per la Grecia, addirittura, si può parlare di una cultura che è alla base della concezione moderna di stato. La Grecia antica è facilmente considerata la culla della civiltà occidentale e luogo natio della democrazia e filosofia. Ma non solo, a livello sportivo qui nacque il massimo evento cui può aspirare un atleta, l’olimpiade antica.
La manifestazione che si teneva in onore di Zeus registrò 292 edizioni, tutte ad Olimpia, tra il 776 a.C. e il 393 d.C. Contrariamente ad oggi, non c’era riscatto sociale nel prendervi parte in quanto la partecipazione era riservata a greci maschi liberi che potessero vantare antenati greci. In pratica, il divertimento dei ricchi e minoritari nobili greci.
Anche la Polonia ha qualche carta da giocarsi; pure se cessò di esistere per 123 anni a cavallo del XIX secolo (spartita tra Russia, Austria e Prussia) il Paese di Lech Walesa fa parte della storia da più di un millennio. Riguadagnata l’indipendenza nel 1918 divenne poi uno stato satellite dell’Unione Sovietica, conosciuto come Repubblica Popolare Polacca (Polska Rzeczpospolita Ludowa o PRL) prima di tornare definitivamente libera dopo il secondo conflitto mondiale.
La storia recente allontana i paesi in maniera evidente. Dal 1980 si affaccia in Polonia il Niezależny SamorzÄ…dny ZwiÄ…zek Zawodowy, ovvero "Solidarność" (Sindacato Autonomo dei Lavoratori "Solidarietà"). Il sindacato guidato dal già citato Wałęsa (premio Nobel per la pace 1983 e presidente della repubblica 1990-1995) riportò nel 1989 una forte vittoria alle elezioni politiche ispirando di fatto rivoluzioni pacifiche negli altri paesi del blocco comunista. Ancor oggi, la Polonia è in espansione economica e sociale mentre la Grecia affronta il suo capitolo più buio.
Tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 la crisi globale si ripercuote sull’economia greca, mettendone in ginocchio il tessuto sociale prima ancora che l’economia. In queste ore ancora si discute del futuro del Paese, diviso dall’uscita dall’euro e sul baratro della guerra civile. Per decenni nelle pieghe dei centri di potere greci si sono concentrate corruzione, malavita, conti falsati e mala gestione. Anche le olimpiadi organizzate ad Atene nel 2004 furono occasione di lucro e spinsero il paese ancor più verso il fallimento invece che risollevarne i conti.
Sul campo, le due compagini non ambiscono certo alla vittoria finale ma l’effetto Cenerentola, come accaduto proprio alla Grecia vincitrice dell’Europeo 2004, non si può escludere. Per questo match, comunque, a partire leggermente favoriti sono i padroni di casa, forti del sostegno del pubblico e di una squadra tecnicamente più valida e completa. Gli ellenici possono contare sull’esplosione del trequartista Ninis (già acquistato dal Parma) ma dovranno tenere d’occhio Lewandowski (30 gol in stagione) e più in generale la velocità di palleggio della Polonia. Conterà poco la tattica – sono due squadre giovani – a farla da padroni saranno quindi il pubblico e l’emozione dell’esordio. Buon divertimento.