Ponte Galeria, bocche scucite nel Cie. Pronti a chiedere asilo
01 Febbraio 2014
di redazione
I dodici immigrati di Ponte Galeria si sono scuciti la bocca e hanno ripreso a nutrirsi. Finisce, per, ora la protesta degli stranieri chiusi nel Cie di Roma. La protesta e’ durata una settimana. Nella maggior parte dei casi, entro metà febbraio potranno accedere ai colloqui per la richiesta di asilo in Italia. Secondo Angiolo Marroni, il garante dei detenuti, "queste persone hanno deciso di interrompere la loro protesta per sfinimento, non certo perché i loro problemi sono stati risolti. Come già spiegato, qui non stiamo parlando di persone con problemi di giustizia. È tutta gente che, nella vita, ha lavorato duramente e che poi, con il caos seguito alle guerre della primavera araba, ha visto spazzate via le proprie certezze ed ha guardato, con la speranza figlia della disperazione, all’Europa come l’ultima via di uscita. Spente le luci dei riflettori e terminata la protesta, tocca alla politica fare in modo che il complesso tema dell’immigrazione non torni, di nuovo nel dimenticatoio». Nei giorni scorsi il garante aveva chiesto al ministro Kyenge di visitare il Cie "per ascoltare le ragioni" di chi protestava. Solo un paio di osservazioni. Nella precedente protesta delle bocche cucite a Ponte Galeria poi si è’ scoperto che tra chi protestava c’era anche chi, effettivamente, andava espulso perché si era macchiato di reati. Secondo: l’asilo va certamente garantito ma senza dimenticare che le forme di protezione l’Italia può e deve garantirle a singoli individui perseguitati non può offrirla ad interi popoli. Almeno non da sola.