Ponti, chiuso anche quello di Civate. Scatta la psicosi nazionale

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Ponti, chiuso anche quello di Civate. Scatta la psicosi nazionale

01 Novembre 2016

Dopo il crollo di venerdì del cavalcavia di Annone Brianza, quest’oggi, lunedì, per sicurezza è stato chiuso quello di Isella di Civate. Sono state riscontrare crepe nell’asfalto della Sp 639 che passa sopra il ponte della Superstrada, da Anas hanno quindi chiesto di vietare il passaggio ai camion che pesano più di 44 tonnellate. L’amministrazione comunale per precauzione hanno deciso di proibirne il transito ai mezzi con di più tre tonnellate e mezzo di stazza.

L’ordinanza questa volta è stata firmata a tempo di record. Il timore era che i tir deviati sul viadotto di Civate perché quello di Annone non esiste più, lo sollecitassero troppo. Le avvisaglie c’erano tutte, come una fenditura nel manto della pavimentazione tra l’innesto della travatura principale e il resto dell’infrastruttura viaria, simili a quelle riscontrare ad Annone prima che si verificasse il disastro.

Intanto la Milano-Lecco ha riaperto i battenti. Nella prima serata di ieri, alle 19.15 in punto, 73 ore e 53 minuti dopo il crollo del cavalcavia di Annone Brianza, gli automobilisti sono tornati a percorrere il nastro di asfalto chiuso venerdì in seguito al disastro del ponte collassato, costato la vita a un 68enne rimasto schiacciato dalle macerie. La Statale 36 è nuovamente percorribile in entrambi i sensi di marcia, sia verso Milano, sia verso la Valtellina, e in entrambe le corsie, sia quella di marcia normale, sia quella di sorpasso. Ma si tratta di una riapertura in qualche modo condizionata, perché sono in corso ulteriori verifiche su tutti i viadotti per certificarne la sicurezza e la stabilità.

Venendo meno il viadotto tra Annone e Suello, è possibile che vengano utilizzati dai trasporti eccezionali altri cavalcavia e, dopo la tragedia di venerdì, è evidente ora l’atteggiamento di cautela da parte di Anas che ha chiesto al comune di istituire il divieto “per ragioni di sicurezza, in attesa di ulteriori e più approfonditi accertamenti tecnici”. Con le stesse motivazioni di “sicurezza” anche i Comuni di Bosisio e Suello hanno vietato il transito ai mezzi pesanti oltre le 44 tonnellate sui loro cavalcavia sulla SS36,  dopo una comunicazione inoltrata loro da Anas.