Pop Vicenza, Zonin porta la sua banca in tribunale

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Pop Vicenza, Zonin porta la sua banca in tribunale

07 Dicembre 2016

L’ex presidente della Banca Popolare di Vicenza, Gianni Zonin, considerato da soci e risparmiatori come uno degli artefici del dissesto dell’istituto, “ha notificato un atto di citazione dinanzi al Tribunale delle Imprese di Venezia per l’accertamento della correttezza della sua attività di presidente della banca ‘dal 1996 sino al 2015″.

“Per 17 anni consecutivi durante la sua presidenza – spiega un comunicato – Bpvi ha distribuito ai soci i consistenti utili conseguenti alla gestione profittevole della banca, mentre nel periodo successivo alle dimissioni del dottor Zonin, avvenute nel novembre 2015, i due diversi consigli di amministrazione che si sono succeduti hanno ridotto il valore di un’azione della banca da 48 euro dapprima a 6,3 euro e successivamente a 0,10 euro”.

L’obiettivo è anche quello “di costituire la sede più naturale ed appropriata per ricostruire i fatti che oggi sono contemporaneamente sottoposti al giudizio della Consob, di Banca d’Italia, della Procura della Repubblica di Vicenza e del Tribunale delle imprese”. “Per evitare il conflitto di giudicati, per evitare dispersione di conoscenze e di aggravio dei costi è interesse di Zonin (ma anche della comunità e dello Stato) essere giudicato – rileva una nota – in un unico processo civile, che comprenda tutte le contestazioni e le difese proposte dinanzi alla autorità regolatrici”. L’atto di citazione prvede la chiamata in causa di Banca Popolare di Vicenza, di Samuele Sorato, ex dg, e di Emanuele Giustini, suo vice, per il 24 maggio 2017.