
Popolari e PMI pronte a cogliere i segnali di ripresa del Nord Est

14 Aprile 2011
La crisi economica internazionale, da cui è derivata la recessione particolarmente intensa registrata in Italia nel corso del 2009, ha determinato inevitabilmente effetti negativi anche sull’economia delle regioni del Nord Est del Paese. Il tessuto produttivo dell’area, tuttavia, ha iniziato a mostrare già nel corso dell’anno passato, deboli segnali di ripresa. Le più recenti indagini dell’ISTAT relative alla fiducia delle imprese manifatturiere e delle costruzioni mostrano come questa sia aumentata nell’ultimo mese, attestandosi su valori superiori a quelli registrati a fine 2010. Migliora il clima di fiducia delle imprese relativamente sia agli ordini interni che esteri.
Dalle indagini relative alla fiducia dei consumatori emerge invece, come questa si sia mantenuta stabile negli ultimi mesi, attestandosi su livelli inferiori a quelli registrati alla fine dello scorso anno, ma comunque maggiori rispetto ad un anno prima, e con lievi segnali di preoccupazione sul clima futuro. Tali indagini mostrano una ripresa ancora timida e ciò è confermato dai segnali contrastanti provenienti dalle imprese, maggiormente fiduciose per un miglioramento della situazione economica, e delle famiglie, le cui aspettative rimangono sostanzialmente stazionarie.
La crisi economica si è, inevitabilmente riflessa sul mercato del lavoro. Secondo i dati aggiornati al quarto trimestre del 2010 gli occupati nell’area sono circa 5 milioni, numero che si è mantenuto stabile nella seconda metà dell’anno. Le rilevanti difficoltà che hanno coinvolto il mercato del lavoro, hanno portato il tasso di disoccupazione fino al 6%, il valore più alto rispetto degli ultimi anni. Ciò potrebbe essere parzialmente spiegabile per effetto dell’accresciuto del numero di persone in cerca di lavoro, registrato proprio nell’ultimo trimestre 2010.
In questo scenario, difficile e, tuttavia, ancora fortemente vitale e dinamico, le Banche Popolari hanno proseguito incessantemente la loro azione costante a favore del tessuto produttivo dell’area, intensificando il loro impegno e i loro sforzi nell’azione quotidianamente portata avanti per corrispondere in modo efficace, in particolare, alle esigenze della propria clientela, ossia famiglie e piccole e medie imprese.
A febbraio 2011 gli impieghi delle Banche Popolari nell’area sono saliti in un anno dell’8,7%, un dato superiore alla media nazionale, con incrementi per quanto riguarda i finanziamenti alle piccole e medie imprese ancora più ampi, testimoniati dalla erogazione di 2,5 miliardi di euro di credito nei confronti delle PMI, nei primi due mesi del 2011 (700 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2010).
L’aumento dei prestiti ha riguardato anche le famiglie, per le quali, infatti, tra gennaio e febbraio sono stati concessi 700 milioni di euro sotto forma di mutui per l’acquisto dell’abitazione, 200 milioni in più dell’anno precedente.
Anche la raccolta bancaria ha continuato a far registrare nel mese di febbraio valori positivi, con un aumento tendenziale del 12,6%, un chiaro segnale della rinnovata fiducia espressa dai risparmiatori per le Banche Popolari, rimaste fedeli al loro modello operativo, basato sul relationship banking.
La prossimità ai territori del Credito Popolare è espressa dai più recenti dati di fine 2010, che mostrano come esso, con oltre 2mila sportelli, copre circa il 23% della rete bancaria del Nord Est, con una quota di mercato del 24,6% degli impieghi alle imprese, e del 24,2% con riferimento ai finanziamenti alle piccole e medie imprese, rappresentando, inoltre, il 22,9% della raccolta bancaria dell’area.
Tali risultanze confermano l’attenzione costante della Categoria per le comunità e, in particolare, per tutti coloro che proprio nei mesi più impegnativi della crisi, senza la presenza di una banca di territorio, avrebbero potuto subire le maggiori difficoltà per accedere al credito necessario a superare la fase recessiva del ciclo economico.
Le Banche Popolari continuano ad essere per le economie dei territori di queste regioni un chiaro punto di riferimento imprescindibile, perno essenziale per permettere proprio a coloro che possono essere più esposti ai rigori della crisi, famiglie e PMI, di superare le fasi più critiche del ciclo economico ed avere a disposizione le risorse ed il supporto necessario per essere pronte a rimettere in movimento con maggiore efficacia, efficienza e creatività il processo produttivo. Situazioni che, tali istituti, hanno vissuto sempre in prima linea nel corso della loro lunga storia e che, proprio per questo, permette loro di operare con le necessarie garanzie e spirito di servizio.
* Segretario Generale, Associazione Nazionale fra le Banche Popolari