Popolari protagoniste dello sviluppo delle aree produttive delle Marche
14 Luglio 2010
Nel corso del 2009 l’economia marchigiana ha risentito in misura maggiore della crisi economica internazionale, con il PIL della regione che si è ridotto di circa il 6%, una diminuzione superiore a quella registrata a livello nazionale. La spiegazione è da ricercare nella maggiore propensione e vocazione dell’area alle esportazioni e alla produzione di beni di consumo durevoli, il cui acquisto in tempi di crisi può essere posticipato.
Tuttavia, proprio l’esposizione ai mercati esteri, inizialmente penalizzante per le Marche sta rappresentando ora il suo valore aggiunto. La ripresa, pur debole, dell’economia mondiale sta dando, infatti, nuovi impulsi al tessuto produttivo della regione.
All’interno dello scenario economico marchigiano, le Banche Popolari continuano ad essere protagoniste dello sviluppo della comunità locale e delle aree produttive. Una crescita sottolineata dalla presenza di ben 238 sportelli appartenenti alle Popolari nella regione, corrispondenti al 19,6% del totale. Si tratta di un aumento significativo in confronto al dato riferito a 15 anni fa in cui gli sportelli erano 130, in rappresentanza del 17,1% del totale.
Nel mese di aprile 2010, i dati relativi agli impieghi totali della Categoria hanno evidenziato, infatti, riscontri positivi, con un incremento tendenziale pari al 19%. Tale aumento legittima il risultato di un modo di “fare banca” caratterizzato da una profonda conoscenza del territorio di riferimento, del tessuto produttivo e sul mantenimento del reciproco rapporto di fiducia con la clientela.
In particolare, in significativa crescita risultano gli impieghi alle imprese (+20%), PMI comprese (+12%). Nel dettaglio relativo al mese di marzo 2010, l’incremento riguarda in maniera consistente il settore delle costruzioni (+36%), mentre una crescita altrettanto significativa interessa sia il settore dei servizi (+25,6%) sia quello dei prodotti agricoli (+17,5%). Inoltre aumentano in maniera importante i mutui alle famiglie (+16%), le quali, sebbene abbiano risentito degli effetti negativi della crisi, sanno di poter fare affidamento sulla forza e sulla responsabilità di queste “banche del territorio” e sulla loro peculiare capacità di allocare efficacemente il credito.
La “prossimità” delle banche della Categoria verso i comparti produttivi della regione fornisce la tangibile dimostrazione del loro ruolo di reali protagoniste della ripresa, svolto mettendo a disposizione gli strumenti finanziari più adatti a fronteggiare le difficoltà economiche delle imprese ed esercitando una costante e positiva attenzione alle esigenze delle famiglie al fine di assicurare fiducia e stabilità nel rispetto dei propri principi cardine.
Un impegno rilevante testimoniato dal tasso di crescita dei depositi delle famiglie, salito del 20,1%, un risultato che ribadisce ancora una volta come la progettazione e la relativa attuazione dei principi base delle Popolari si associno al continuo monitoraggio dei singoli distretti produttivi all’interesse verso il cliente inteso come “persona”, e non solo come semplice fruitore di prodotti creditizi.
Le Banche Popolari sono istituti ispirati ad un modus operandi che privilegia logiche di crescita di lungo periodo, in nome di una evoluzione costante nel tempo. Una combinazione positiva, che dimostra come il mercato non debba essere riservato esclusivamente ad operatori che agiscono con finalità di breve periodo ma tragga rilevanti benefici, al contrario, della presenza di agenti che, pur seguendo i criteri di una gestione efficace ed efficiente, vedono nell’esercizio del credito uno strumento di sviluppo sociale e civile di tutti i settori produttivi.
* Segretario Generale, Associazione Nazionale fra le Banche Popolari