
Porcellum, scossone della Cassazione ma la politica si sta muovendo

17 Maggio 2013
Sarà più veloce la politica o la Consulta? La notizia della Cassazione che ha rinviato alla Corte costituzionale il ricorso sul "Porcellum" presentato dal liberale Brazzi è una "scossa elettrica" che però non arriva inaspettata.
Negli ultimi anni infatti la Consulta ha dimostrato più di una volta dubbi sulla costituzionalità della legge elettorale by Calderoli (era il 2005), a cominciare da quel premio di maggioranza che con stretti e risicati risultati elettorali consegna ai partiti maggioranza semibulgare, garantendo la ingovernabilità.
Adesso i giudici della Consulta si prenderanno qualche mese di tempo per decidere. Ma la classe politica a differenza del passato non sembra ferma e potrebbe battere un colpo. Certo tra Pd e Pdl restano delle divisioni su come ritoccare il Porcellum e dalla prossima settimana il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello, sentirà i partiti per verificare la loro disponibilità, prima dell’audizione del ministro stesso nelle commissioni di Camera e Senato prevista per il 22 maggio.
"L’incarico che ho ricevuto – scrive il Corsera citando Quagliariello – non è di avere idee chiare su come ritoccare il Porcellum o su come lavorare a una clausola di salvaguardia, ma di sentire ufficialmente i partiti". Niente strappi in avanti se non c’è un pattern condiviso, insomma. Si discute sul premio di maggioranza al Senato, sull’innalzamento della soglia per far scattare il premio, sulla introduzione delle preferenze. Per il Pdl si può pensare a delle modifiche ma senza tornare al Mattarellum.
Il premier Letta vorrebbe dei primi interventi di modifica del Porcellum, un "ritocco light", che vadano nella direzione indicata dalla Consulta, per poi far partire il cantiere delle riforme costituzionali, la Convenzione, e tornare alla fine del percorso sulla legge elettorale per chiudere il cerchio.