Pordenone. Carfagna: “Frenare integrazione è attentato a democrazia”
14 Giugno 2010
di redazione
"Chi ostacola l’integrazione di una giovane o un giovane immigrato non compie un reato qualunque, ma attenta ai valori della nostra democrazia. Una democrazia che riconosce pari diritti e dignità agli uomini e alle donne, che non ammette alcuna forma di sopraffazione o violenza". Così il ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, commenta la condanna inflitta a El Kataoui Dafani dal Tribunale di Pordenone, che gli ha comminato il massimo della pena prevista dal rito abbreviato per l’omicidio di Sanaa, la figlia di 18 anni.
"La sentenza contro il padre di Sanaa è storica – aggiunge – perché sancisce questo principio e, infatti, ha riconosciuto un risarcimento simbolico al ministro per le Pari Opportunità che, per la prima volta, si era costituito parte civile nel processo". "La pena, severa, è giusta. Da oggi – rimarca Carfagna – è chiaro a tutti che non è ammesso alcun relativismo culturale agli occhi della legge, che è uguale per tutti, ed esiste a tutela di tutti". "Le istituzioni – conclude il ministro – stanno in maniera netta dalla parte delle vittime e un processo come quello che si è appena concluso dimostra che le giovani immigrate si possono fidare del nostro Paese, devono denunciare i loro aguzzini e riprendersi la libertà che qui viene loro riconosciuta".