Premio Sakharov alle yazide fatte schiave da ISIS, “Il mondo deve sapere!”

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Premio Sakharov alle yazide fatte schiave da ISIS, “Il mondo deve sapere!”

13 Dicembre 2016

Due ospiti d’eccezione hanno commosso l’Europarlamento di Strasburgo. Nadia Murad e Lamiya Aji Bashar, rispettivamente 21 e 18 anni, le due giovani attiviste yazide torturate e violentante dalle milizie dell’Isis che le ha ridotte a schiave, hanno ricevuto oggi il premio Sakharov per la libertà di pensiero direttamente dal Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz.

“E’ un premio prezioso per noi – ha detto Lamya Haji Bashar – un riconoscimento per ogni ragazza finita schiava sessuale nelle mani dell’Isis, per qualsiasi persona al mondo vittima del terrorismo. Il mondo deve sapere” ha continuato la diciottenne raccontando gli orrori degli jihadisti e le vicende e le scene tragiche che le sono rimaste scolpite nella memoria: l’uccisione del padre, dei fratelli, delle donne più anziane, la sua vendita per quattro volte al mercato, le violenze, e poi la fuga per finire insieme a un’amica su una mina, che le ha tolto la vista a un occhio.

“Speriamo che il Parlamento europeo e quelli del mondo portino il genocidio degli yazidi di fronte alla Corte penale internazionale perché venga fatta giustizia e punisca l’autoproclamato Stato islamico, allo scopo di evitare che in futuro non vengano commesse di nuovo tali atrocità” ha concluso Lamiya tra gli applausi scroscianti dell’emiciclo di Strasburgo che già il 4 febbraio scorso ha adottato una risoluzione dove si riconosce e si condanna come “genocidio” le atrocità in corso nei confronti di cristiani, yazidi, e di altre minoranze religiose ed etniche in Siria e Iraq.

“Guardiamo all’Europa come simbolo di umanità, deve rimanere un modello per il mondo” ha affermato con forza Nadia Murad invocando nuovamente l’aiuto dell’Europa. “La vostra battaglia è anche la nostra battaglia – ha assicurato Schulz – La Corte penale internazionale deve fare luce sui reati perpetrati dallo Stato islamico” ha concluso il Presidente dell’Europarlamento.