Presidenza camera. Fini pronto all’ investitura

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Presidenza camera. Fini pronto all’ investitura

30 Aprile 2008

Da almeno dieci giorni Gianfranco Fini dedica parte della propria giornata alla stesura del discorso che dovrebbe pronunciare oggi appena eletto Presidente della Camera.

Il leader di An ricorderà la sua storia, non nasconderà a tutti i costi il proprio ‘imprinting’ di destra, ma assicurerà all’Aula che la sua sarà una presidenza imparziale, non sbilanciata né “di parte”. Fini ha anche informato telefonicamente il Capo dello Stato delle linee guida del discorso, spiegano i fedelissimi che lo affiancano in queste ore di vigilia.

Ricordare la Storia significherà anche pronunciare un discorso che nelle intenzioni sarà “alto”, toccando e forse non solo sfiorando i passaggi che costituiscono le fondamenta della Repubblica. Fini pronuncerà un discorso che secondo qualcuno potrebbe essere considerato speculare a quello pronunciato da Luciano Violante il giorno del suo insediamento sullo scranno più alto di Montecitorio, quando parlò di guerra civile e riconobbe ragioni e torti di entrambe le parti. Fini, dunque, secondo quanto trapela dovrebbe riconoscere in Aula (implicitamente o esplicitamente) il valore di chi combattè per Salò, ma sottolineare anche il valore e le ragioni storiche della Resistenza, con l’obiettivo di favorire il percorso di pacificazione nazionale.

Abbronzatissimo dopo il week-end del 25 aprile a Lampedusa, Fini nel suo intervento dovrebbe auspicare, nel concreto, la collaborazione dell’opposizione nelle scelte decisive per il Paese. Un elemento di “apertura” verso l’opposizione, l’auspicio di una collaborazione fra gli schieramenti capace di aprire una stagione riformatrice e di rilanciare il Paese: una via stretta e però da percorrere con l’aiuto proprio dell’opposizione.