Primarie Roma, Pd diviso in tre. E il tetto di 30mila euro

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Primarie Roma, Pd diviso in tre. E il tetto di 30mila euro

Primarie Roma, Pd diviso in tre. E il tetto di 30mila euro

13 Febbraio 2016

Sei candidati in cerca di voti. Ai blocchi di partenza per le primarie del centrosinistra di Roma si sono presentati alla fine Roberto Giachetti e Roberto Morassut, e Stefano Pedica, tutti e tre in quota Pd; Domenico Rossi di Centro democratico; Gianfranco Mascia portavoce dei Verdi e l’outsider Chiara Ferraro, una ragazza autistica che ha deciso di lanciarsi per accendere i riflettori sui diritti delle persone con disabilità.

 

"Abbiamo ritenuto di accettare anche la sua candidatura di Chiara Ferraro – ha spiegato oggi durante la presentazione ufficiale dei candidati all’enoteca regionale Palatium il segretario del Pd Lazio, Fabio Melilli – che aveva presentato oltre mille firme, che non sarebbero state però sufficienti a partecipare". "Abbiamo predisposto un vademecum, consultabile online, che sottoporremo a tutti candidati e che riguarderà soprattutto il candidato sindaco e come verranno scelti i candidati consiglieri nelle liste – aggiunge – Ci saranno criteri che andranno dall’onestà al radicamento nel territorio, una serie di punti che vanno oltre regole".

 

Fissate le regole e anche il tetto di spesa: "Sarà una campagna elettorale per le primarie sobria – ha aggiunto Melilli – con un tetto di spesa di 30.000 euro e l’impegno dei candidati alla rendicontazione puntuale. La campagna elettorale durerà fino al 6 marzo" all’apertura dei gazebo in città. "Saranno primarie vere" promette il presidente del Pd e commissario del partito a Roma, Matteo Orfini. 

 

Tutti i candidati, alle prime dichiarazioni, hanno voluto raccontare in che modo possono rappresentare la “novità” rispetto al passato. Per Chiara Ferraro parla invece il padre: "Bisogna evitare l’isolamento nelle strutture del nostro welfare seppure dignitose. Noi intendiamo il welfare come bene comune e la sua candidatura nasce per dare una svolta. Mi chiedono perché con il Pd, io rispondo che con le primarie si afferma un principio democrazia. A prescindere dal risultato che otterremo è già un passo importante" dice Maurizio Ferraro. "Mi chiedono perche ‘non ti candidi tu’? Perché è diverso. Siamo qui – ha spiegato il padre durante la presentazione – perché la costituzione ce lo permette: dice che Chiara può stare qui." 

 

Ma al di là della candidatura Ferraro, la partita delle primarie per il centrosinistra a Roma è aperta. Da una parte Giachetti, candidato forte della investitura renziana. Dall’altra la sinistra e gli altri ambienti del Pd che vorrebbero costruire una alternativa. Sullo sfondo il ritratto di un partito fiaccato dopo gli scandali di Mafia Capitale, la fine ingloriosa della Giunta Marino, i dubbi rispetto alla tenuta dello schieramento di centrosinistra davanti alla concorrenza 5 Stelle da una parte, e dall’altra rispetto alle proposte e piattaforme politiche avanzate da altri candidati, come Alfio Marchini, che puntano invece sul modello più innovativo e sperimentabile del "nuovo civismo".