Primarie Usa 2016, Cruz sorpassa a destra Trump
06 Aprile 2016
Donald Trump è furioso dopo la bruciante sconfitta in Wisconsin che frena la sua corsa verso la Casa Bianca rilanciando Ted Cruz e anche la possibilità che alla convention di Cleveland emerga un terzo candidato. Cruz si è offerto al bagno di folla per incassare la vittoria: «Questa è una svolta vera. Non è solo la vittoria a valanga in Wisconsin (49 a 35 per cento): vengo dalla vittoria netta nello Utah, ho già cominciato a conquistare delegati in Colorado e Wyoming. Vincerò anche in North Dakota e poi sfiderò Trump a New York».
Per avere qualche chance di tenere testa a Trump, il candidato conservatore deve conquistare una fetta consistente dell’elettorato della East Coast e di quello californiano. Il senatore integralista del Texas sa che il suo compito è proibitivo e prova ad affrontarlo mostrandosi improvvisamente ecumenico: cita Churchill e John Fitzgerald Kennedy, si definisce il candidato dell’unità e della speranza del «Grand old Party».
Per Trump, senza i delegati del Wisconsin, diventa assai più difficile arrivare al quorum di 1237 delegati necessari per ottenere la nomination al primo ballottaggio. Dovrebbe, infatti, conquistare il 54% dei delegati ancora non assegnati. Una simulazione della rete televisiva Fox assegna Trump 1193 delegati alla fine della corsa delle primarie. A quel punto si aprirebbe lo scenario della convention contestata coi delegati che, una volta liberati dai vincoli iniziali, potrebbero votare per altri candidati.
Sul fronte democratico la Clinton, pur rimanendo nettamente in testa nel conto complessivo dei delegati, ha incassato un’altra dura sconfitta. In Wisconsin il socialista Bernie Sanders ha conquistato il 56%. Il senatore del Vermont sostiene di avere il vento dalla sua e di poter ancora capovolgere i pronostici vincendo a sorpresa in California e anche a New York.
E, a proposito di New York, il senatore si è lasciato andare ad una gaffe: intervistato dal Daily News, ha detto che, da vero uomo del popolo, lui a New York va in giro in metropolitana. «E come fa?» gli hanno chiesto. «Compro un “token” e vado» ha risposto Sanders. Solo che nella subway di New York il sistema del pagamento con un gettone («token») è stato abolito 12 anni fa.