Primo Gay Pride a Kiev, 30 arresti. Ma l’Ucraina non è omofoba

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Primo Gay Pride a Kiev, 30 arresti. Ma l’Ucraina non è omofoba

25 Maggio 2013

In Europa si fanno leggi sulle nozze gay e ci si interroga sul grado di intolleranza e omofobia della società occidentale. In Ucraina i gay vengono arrestati, com’è accaduto a Kiev, la capitale dello Stato, dove 30 persone sono state trascinate via dalla polizia durante il Gay Pride non autorizzato. I gay pride di Roma, Londra, Parigi e Berlino raccolgono in migliaia di persone l’orgoglio omosex. A Kiev erano in 50 i coraggiosi che hanno sfidato il governo, cambiando percorso rispetto a quello previsto dalla manifestazione. Ci sono anche stati scontri e provocazioni da parte di cosacchi e ultrà ortodossi che se la sono presa con i manifestanti. Le libertà esplose durante la Rivoluzione Arancione del 2004, duecentomila persone in piazza, sembrano ripiegarsi quando si tratta di gay e lesbiche. Amnesty aveva duramente criticato la decisione del comune di Kiev di vietare il Gay Pride. L’Ucraina, e soprattutto Kiev, non sono ritenuti normalmente luoghi a forte tasso di omofobia, anche se nel cuore agricolo del Paese, soprattutto nella parte orientale, emergono atteggiamenti fortemente conservatori. L’occidentalizzazione ha aperto la questione gay nel Paese ma a Kiev ci sono solo qualche bar apertamente omo. Nel Paese circola anche la rivista “Odin iz Nas”,  “uno di noi”, dedicata al pubblico gay e lesbo. In Ucraina l’Aids ha avuto un enorme incremento dalla fine dell’Urss. L’omosessualità è stata eliminata come reato nel ’91, i gay non possono fare il militare, obbligatorio. La Costituzione difende l’eguaglianza dei cittadini da un punto di vista sessuale, sotto la formula "qualsiasi base", ma le forze politiche non sembrano avere grossi rapporti con il movimento omosessuale nel Paese.