Primo Maggio in Molise, pensiero fisso al lavoro che non c’è
01 Maggio 2012
I dati sul lavoro diffusi dall’Istat non lasciano dubbi sul grave momento di crisi che vive il paese. In Molise non va meglio, anzi, nel 2011 la disoccupazione è salita al 9,9% rispetto alla media nazionale dell’8,4. I disoccupati di lunga durata sono il 48,3 per cento e i giovani senza lavoro superano il 30%. Altre cifre le fornisce InfoCamere e riguardano la crescita del numero di imprese nei primi tre mesi del 2012. Gli indicatori sono negativi sia per la provincia di Campobasso che per quella di Isernia, con il capoluogo di regione in coda alla classifica nazionale (-1,30% rispetto alla media italiana del -0,43). Secondo Inps e Italia lavoro, inoltre, la cassa integrazione in Molise è cresciuta di quasi un terzo nei primi nove mesi del 2011. Dati che preoccupano sia gli esponenti politici che i rappresentanti delle istituzioni.
Nel giorno della festa del lavoro il pensiero del presidente del Consiglio regionale Mario Pietracupa è andato soprattutto a chi il lavoro lo ha perso, a chi non ce l’ha e a chi lotta ogni giorno per trovarlo. Rispetto poi alle misure da adottare per rispondere alla crisi, per Pietracupa “la dignità dell’uomo non può essere violata da nessuna norma, né da leggi di mercato”. A prendere posizione per il centro sinistra è invece il consigliere regionale dell’Italia dei valori, Cristiano Di Pietro, che ha chiesto a governo nazionale e locale di cambiare rotta per sostenere e aiutare tutte quelle famiglie monoreddito alle prese con aziende che falliscono e riducono il personale.
Ha parlato del Primo Maggio anche l’arcivescovo di Campobasso–Bojano, Giancarlo Bregantini. Lo ha fatto in qualità di presidente della commmissione Lavoro della Cei. Il suo è un invito a guardare oltre la paura, oltre l’immobilismo e oltre le divisioni. “E’ questa la festa del primo maggio”, ha detto Bregantini, che ha lanciato anche un appello al mondo politico “a farsi strada fra i cittadini garantendo qualità di servizio e vicinanza ai reali bisogni”.
Per quanto riguarda i sindacati, infine, il segretario generale della Cgil Molise, Erminia Mignelli, è tornata a ribadire la necessità di istituire una task force per gestire la crisi. Mignelli ha rilanciato anche la necessità di assegnare la delega regionale al Lavoro a un assessore della giunta guidata dal presidente Michele Iorio, mentre al momento la voce “lavoro” resta di competenza dello stesso governatore. “Non è possibile – ha concluso il segretario della Cgil – affrontare la drammatica situazione senza un interlocutore istituzionale”.
Sul fronte delle crisi aziendali, intanto, scoppia la vertenza Dec. La società barese fornisce da 10 anni servizi alla Cattolica di Campobasso (ora Fondazione Giovanni Paolo II). Si scopre che la Dec ha vinto un appalto di 80 milioni di euro per l’alta velocità a Milano, mentre in Molise 50 lavoratori sono senza stipendio da due mesi. L’azienda, tra l’altro, figura al 14esimo posto tra le ditte edili più importanti d’Italia. La Dec è finita nell’occhio del ciclone per il recente arresto dei due titolari a Bari. La società si occupa a Campobasso della manutenzione, pulizia, ma anche del servizio centralino, del bar e del trasporto sangue per la Fondazione Giovanni Paolo II. I sindacati hanno attivato un presidio di protesta davanti alla struttura sanitaria. Dalla ex Cattolica arriva solo un “no comment”, ma le responsabilità sugli stipendi non pagati non possono essere scaricate solo sulla Dec, visto che i servizi offerti dall’azienda barese interessano direttamente la Fondazione Giovanni Paolo II. I lavoratori, intanto, sono esasperati e chiedono risposte sia all’azienda che alle istituzioni.
Ma questa è solo l’ultima vertenza in un mare di imprese che chiudono i battenti o annunciano lo stato di crisi. Le ultime misure varate dalla Giunta regionale sono un inizio, ma da sole non bastano a invertire la rotta: occorre difendere tutti i posti di lavoro esistenti e trovare il modo di creare nuova occupazione. Tutti gli sforzi dovrebbero convergere in questa direzione, al di là delle appartenenze ideologiche e politiche.