Privatizzazione Poste e Enav, il no di Cgil e del Movimento 5 Stelle
25 Gennaio 2014
di redazione
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera per la privatizzazione di Poste Italiane e di Enav in un ambizioso piano che dovrebbe portare nelle casse dello Stato fino a 5,8 miliardi di euro, pur restando le due aziende sotto il controllo pubblico. Per Letta e Saccomanni è il piatto forte di un piano più complessivo di riduzione del debito pubblico, "dopo 6 anni di crescita continuata". Nel caso di Poste, nella operazione veranno coinvolti i dipendenti a cui sarà destinata una parte delle azioni, "novità importantissima" secondo Cisl. Cgil si chiede invece "se le imprese pubbliche sono utili al Paese o messe semplicemente sul mercato", mentre per M5S si vuole "fare cassa nell’immediato per tappare i buchi del debito pubblico". In realtà anche altri grandi Paesi europei come Germania e Gran Bretagna hanno già privatizzato il loro servizio postale, Londra come Roma mantenendo il controllo pubblico, Berlino cedendolo al mercato.