Pro-life: Marco Rubio in Italia farebbe scandalo
07 Febbraio 2016
Ieri c’è stato l’ultimo dibattito del partito repubblicano prima del voto alle primarie nel New Hampshire. Si e’ visto un Jeb Bush rivitalizzato, un Trump sempre sopra le righe ma un po’ meno del solito, e un Marco Rubio messo in difficoltà da Chris Christie, il governatore del New Jersey. Ma al di la’ di come sia andato lo scontro televisivo tra i candidati dell’Elefantino, che si e’ svolto sabato sera al St. Anselm College di Manchester, del giovane senatore della Florida Rubio ci interessa sottolineare una dichiarazione: "Capisco che ci possano essere posizioni diverse dalla mia," ha detto Rubio. "Per me, però, l’aborto non è una questione politica ma di diritti umani. Per questo sono anche pronto a perdere un’elezione pur di non rinunciare ai miei principi". Rubio infatti e’ un convinto pro-family e a differenza di altri candidati repubblicani come Bush non ammette eccezioni alla interruzione di gravidanza, anche nei casi di incesto e stupro. Ora immaginarsi cosa accadrebbe in Italia con un candidato del genere: probabilmente le tv non lo inviterebbero più, i giornaloni se lo magnerebbero, gli hacker gli butterebbero giù il sito. Insomma, uno può essere liberamente pro-life o pro-choice. In America, non in Italia.