Processo Dell’Utri. Difesa: “Infondatezza del quadro probatorio”

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Processo Dell’Utri. Difesa: “Infondatezza del quadro probatorio”

21 Maggio 2010

È cominciata stamattina a Palermo, con l’intervento dell’avvocato Antonino Mormino, la seconda udienza dedicata alle arringhe difensive nel processo d’appello a carico del senatore Marcello Dell’Utri (Pdl), accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.

L’avvocato Mormino, riprendendo alcuni passi della sentenza di primo grado, che ha condannato Dell’Utri a nove anni di carcere, ha ribadito "l’assoluta infondatezza del quadro probatorio" a carico dell’imputato. "Va fatto un esame critico della sentenza di primo grado – dice Mormino – vanno verificati i rapporti tra i fatti ricostruiti e la fattispecie come è stata contestata nei termini indicati dal tribunale". In particolare Mormino punta l’attenzione sul reato contestato a Dell’Utri, il concorso esterno: "Il tribunale parla del senatore come di un concorrente esterno, ma il reato di concorso esterno è un reato di condotta individuale e definita, non ha un carattere permanente. Va accertata la sussistenza delle condotta finalizzata a conseguire il consolidamento dell’organizzazione mafiosa".

Mormino oggi ha parlato per tutta l’udienza. La prossima settimana sarà la volta dell’altro legale, Alessandro Sammarco. Poi spetta la replica al pg Antonino Gatto e l’eventuale controreplica della difesa. La sentenza è prevista per fine giugno. L’accusa, al termine della requisitoria, ha chiesto 11 anni di carcere.

"Sono qui per vedere la fine di questa tragedia siciliana", ha detto Dell’Utri durante una pausa del processo. "La scorsa settimana – ha detto – sono andato a Siracusa a vedere le tragedie greche e oggi sono qui per vedere quella mia personale. Perché quella che sto vivendo è una tragedia, voi giornalisti non vi rendete conto di quello che succede nell’animo di una persona che subisce tutto quello che sto subendo io. Ma anche nelle tragedie ci sono eroi". E alla domanda se è lui l’eroe di cui parla, Dell’Utri sorride e risponde: "Ho già detto che l’eroe è Vittorio Mangano".