Processo Mediaset: nuove accuse per Berlusconi
08 Ottobre 2007
di redazione
Il pm Fabio De Pasquale, al processo Mediaset sui presunti falsi in bilancio in corso a Milano, che vede imputati tra gli altri Silvio Berlusconi, ha ipotizzato oggi una nuova contestazione a carico dell’ex premier, del presidente della società Fedele Confalonieri e dell’imprenditore Frank Agrama.
Fonti giudiziarie preciisano che il reato ipotizzato è quello di falso in bilancio per Mediaset per l’anno 2000, nel bilancio depositato il 9 aprile 2001.
La stessa accusa è stata mossa anche a Daniele Lorenzano (ex consulente Mediaset) e Grabriella Galetto (ex responsabile di Fininvest Service di Lugano).
I due infatti, secondo quanto detto dal pm De Pasquale, avrebbero “con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, con l’intenzione di ingannare i soci in ordine alla situazione economica e patrimoniale della società e il pubblico e per conseguire l’ingiusto profitto, di mascherare la formazione di ingenti fondi neri allocati all’estero e le successive appropriazioni indebite di tali fondi” esposto nei bilanci di esercizio della società Mediaset relativi agli anni 1999-2000, “fatti non rispondenti al vero in ordine alle modalità di acquisizione dei diritti di trasmissione e al costo effettivo di detti diritti”.
Quella di De Pasquale sarebbe una mossa — preannunciata già nella scorsa udienza del 2 ottobre — che serve a fare allungare i tempi della prescrizione all’anno prossimo.
Il processo infatti riprenderà il 19 novembre e con la nuova contestazione — che si basa su una consulenza redatta dalla Kpmg depositata nel corso dell’udienza di oggi dal pm — la prescrizione per il falso in bilancio slitta al 20 ottobre 2008, e non più al 20 ottobre 2007.
L’avvocato Niccolò Ghedini che assieme a Piero Longo difende Berlusconi, ha definito “infondate” le nuove accuse mosse contro Berlusconi.
“E’ un espediente processuale che non trova aggancio nei dati reali perché Berlusconi non può avere avuto alcuna parte nell’approvazione del bilancio dell’aprile 2001”, ha detto Ghedini.
I fatti oggetto del processo riguardano la compravendita di diritti tv e cinematografici di società Usa per 470 milioni di euro, che sarebbe stata effettuata da Fininvest — la holding che controlla il 35,5% di Mediaset — attraverso due società off shore nel 1994-1999.
La procura di Milano ipotizza che alcune major americane abbiano venduto i diritti televisivi alle due società off-shore, le quali li avrebbero poi rivenduti con una forte maggiorazione di prezzo a Mediaset per aggirare il fisco italiano e creare fondi neri a disposizione di Silvio Berlusconi.
I capi di accusa, a vario titolo e per i diversi imputati nel processo vanno dall’appropriazione indebita, alla frode fiscale, al falso in bilancio, alla ricettazione e al riciclaggio.
Gli imputati e Mediaset hanno sempre respinto le accuse, sostenendo di non avere mai avuto fondi neri e di aver agito rispettando sempre le regole di trasparenza a tutela degli investitori.