Procreazione, Angius (Sd): “Il governo riscriva la legge 40”
26 Settembre 2007
di redazione
“La legge 40 va cambiata. È una legge ipocrita, empia, spietata”.
È quanto ha affermato Gavino Angius, il vicepresidente del Senato, che ha
incitato a governo e maggioranza “non perdere altro tempo e a riscriverla”.
“La giusta decisione del Tribunale di Cagliari, di
permettere l’analisi dell’embrione prima del suo impianto per evitare la
nascita di un essere umano con gravissimi danni permanenti, così duramente
contestata dalla Cei – ha sottolineato Angius – ha messo in evidenza ancora una
volta, quanto disumana e crudele sia questa legge 40”.
Secondo Angius, la legge non è “degna di un Paese civile,
scritta ignorando deliberatamente le applicazioni pratiche di scoperte
scientifiche tese a tutelare la vita e la salute della persona umana, approvata
dalla Cdl per compiacere la gerarchia vaticana”. E quindi ha aggiunto: “Il
giudice anteponendo il diritto alla salute della persona, la felicità della
coppia e la serenità della famiglia, ha preservato valori umani che dovrebbero
essere considerati universali, essenziali e condivisi”.
Angius, esponente della social democrazia, è promotore di un
appello per la nascita di un Partito per il socialismo europeo e sostiene che “c’è
del sadismo nell’applicare una legge sapendo che potrà produrre dolori e
sofferenze individuali, cosa che nessuna appartenenza di fede può in alcun modo
giustificare”.
“Come può la Cei ignorare tutto questo?” si è interrogato
Angius, che lamenta anche il fatto che “l’approvazione di quella legge è
avvenuta calpestando la laicità dello Stato”.