Procreazione assistita: è boom di provette per le mamme over 40

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Procreazione assistita: è boom di provette per le mamme over 40

30 Giugno 2011

Presentata dal Sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella, la relazione annuale del Ministero della Salute al Parlamento sull’attuazione della legge 40, relativa al 2009, mostra come i trend siano in aumento su tutti i parametri: il numero di coppie, cicli e gravidanze che, nel 2009, hanno portato in totale alla nascita di oltre 10mila bambini.

Cresce anche l’età delle donne che fanno ricorso alla procreazione assistita per fare figli, ed è questo forse il dato che allarma di più: l’aumento dell’età delle mamme, che, superando i 40 anni, rischiano di non riuscire più ad avere un figlio. I dati illustrati mostrano come l’età media delle donne nel 2009 è stata di 36,2 anni, nel 2008 era di 35,9 contro una media Ue del 34,3. Ma più aumenta l’età della donna, più si riducono le gravidanze e aumentano gli aborti. Una percentuale che, tra aborti spontanei, volontari, morti intrauterine, gravidanze ectopiche, raggiunge il 42,5% tra i 40 e i 42 anni e arriva a 65,2% con età superiore ai 42 anni. 

Si tratta di un dato importante poiché oggi la donna è sempre più portata a pensare che il tempo non sia un vincolo per concepire, mentre la biologia dimostra sempre di più come fisiologicamente ci siano dei tempi invalicabili anche dalla tecnica. “E’ significativo – sottolineano gli esperti del Ministero – che nei grafici realizzati si possa chiaramente vedere come nella Pma la percentuale di successo di una gravidanza diminuisce drasticamente con l’avanzare dell’età, e il dato è pressoché equiparabile alla naturale fisiologia umana, a dimostrazione che la natura biologica dell’uomo ha dei tempi che devono necessariamente essere rispettati”. Basti pensare che sopra i 20 anni la percentuale di avere una gravidanza naturalmente con esito positivo si attesta al 20%, ossia 1 su 5”.

Nonostante questi dati, “ il continuo incremento della percentuale di gravidanze e dei nati vivi – commenta Eugenia Roccella, Sottosegretario alla Salute, illustrando la relazione – può considerarsi un risultato più che soddisfacente per l’applicazione delle tecniche di pma nel nostro paese e della qualità dei centri”. Infatti, dalle 11.691 gravidanze monitorate sono nati vivi 10.819 bambini (+ 5,9%), e tra tutti i bimbi venuti al mondo nel 2009, l’1,9% è nato grazie a tecniche di Pma.

Per quanto invece riguarda le conseguenze dell’applicazione della sentenza della Corte Costituzionale 151/2009 sulla possibilità di utilizzo di 4 embrioni, si è registrato un aumento di dieci volte del numero di embrioni crioconservati, passati dai 763 del 2008 ai 7337 del 2009, insieme a una riduzione del congelamento degli ovociti (dal 12% del 2008 al 9,9% del 2009). Proprio su questo il Sottosegretario Roccella è intervenuta per auspicare che “dopo un assestamento dell’applicazione di questa sentenza della Corte Costituzionale da parte degli operatori del settore, si possa nei prossimi mesi registrare un’inversione di tendenza per questi parametri”. “ La crioconservazione degli ovociti – continua la Roccella – è una tecnica in cui l’Italia è diventata un Paese d’elite, che non presenta problemi etici ne’di possibili contenziosi legali. Sarebbe un peccato se scomparisse, anche perché non è dimostrato che gli esiti della pma migliorino con la crioconservazione degli embrioni”.

Per garantire una maggiore trasparenza, saranno resi pubblici a breve i dati sui singoli centri che praticano la pma. Si tratta di 350 strutture, di cui 130 pubbliche, 193 private, 27 private-accreditate e con un trend in crescita di tutte le tipologie. "Abbiamo ottenuto il via libera del Garante della Privacy – ha spiegato la Roccella – dunque potremo presto divulgare anche questi dati che garantiscono trasparenza e informazione alle coppie". “E’ fondamentale – prosegue la Roccella – fornire ai pazienti tutte le indicazioni sui risultati ottenuti nei centri, ossia percentuali di gravidanze, di ‘ bimbi in braccio’ e parti gemellari per garantire ancora più qualità e trasparenza. Vogliamo poter dare il maggior numero di informazioni possibili alle coppie per consentire loro di muoversi con sempre più consapevolezza fra i centri di procreazione medicalmente assistita”.

Infine, il sottosegretario ha annunciato che le nuove linee guida sulla legge 40, in gestazione da tempo, "saranno pronte in autunno". "Il nuovo documento – ha concluso – implicherà un assestamento in relazione a quanto stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale e anche in merito all’applicazione del decreto sulla tracciabilità di tessuti e cellule crioconservati, dunque anche dei gameti".