Procreazione. Roccella: “No a selezione genetica embrioni”

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Procreazione. Roccella: “No a selezione genetica embrioni”

27 Giugno 2011

”No alla selezione genetica degli embrioni”. Lo afferma il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella, in merito al ricorso presentato contro la legge 40 sulla procreazione assistita da una coppia italiana affetta da fibrosi cistica e che vorrebbe poter utilizzare la fecondazione in vitro per effettuare uno screening embrionale.

La selezione genetica degli embrioni, precisa Roccella, ”è espressamente vietata dalla legge stessa”.   Nel ricorso, spiega il sottosegretario, ”si fa riferimento alle linee guida della legge 40 che prevedono un’eccezione, con la possibilita’ di ricorrere alla tecniche di procreazione medicalmente assistita (pma), per le coppie in cui il partner maschile sia malato di Aids. Ma tale eccezione – afferma – non inficia gli altri punti della legge”. Nel caso delle coppie in cui l’uomo sia malato di Aids, infatti, rileva Roccella, ”si ricorre al lavaggio dei gameti e non è dunque in questione, in alcun modo, l’embrione, poiche’ non si ricorre ad uno screening dell’embrione stesso”. In altri termini, chiarisce, ”l’eccezione fatta per le coppie con Aids non va a ‘toccare’ la salute dell’embrione, dal momento che si prevede solo una ‘manipolazione’ sui gameti maschili”.      

Nel caso della coppia ricorrente invece, afferma Roccella, ”si chiede appunto una diagnosi pre-impianto sull’embrione”. Questo significa, prosegue, ”che sarebbe necessario produrre molti embrioni per poterli esaminare e poi poter impiantare solo quelli ‘sani’, accantonando tutti gli altri. Si tratta cioe’ di una pratica che si fonda sulla selezione e sull’accantonamento degli embrioni non ritenuti idonei”. Quindi, conclude il sottosegretario, ”quello di questa coppia e’ un caso diverso dall’altro portato ad esempio nel ricorso stesso, ovvero le coppie malate di Aids, poiche’ in quest’ultimo caso non si prevede un intervento o una selezione sugli embrioni”.