Procreazione. Roccella (Pdl): “Pratica utero in affitto non tutela minore”

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Procreazione. Roccella (Pdl): “Pratica utero in affitto non tutela minore”

14 Novembre 2013

"La notizia del bambino sottratto dal tribunale di Cremona alla coppia che l’ha avuto grazie all’utero in affitto, dimostra come con queste pratiche di maternità frammentata sia inevitabilmente il minore a rimetterci. Togliere a un bambino la certezza della maternità e della paternità, ricorrendo a tecniche di laboratorio che coinvolgono diversi soggetti (il seme di un uomo, gli ovociti di una donna, l’utero di un’altra donna, oltre i due genitori cosiddetti “sociali”), vuol dire non privilegiare l’interesse del minore, ed esporlo a contenziosi di difficile soluzione", lo dice l’on. Eugenia Roccella (Pdl). "Utero in affitto e compravendita di ovociti sono pratiche vietate nel nostro paese, e le coppie che le utilizzano aggirano la legge italiana rivolgendosi a donne povere di altri paesi che, oppresse dal bisogno, accettano forme di sfruttamento a volte pericolose per la salute e comunque umilianti. Abbiamo costituito il 5 novembre scorso il comitato ‘Di mamma ce n’è una sola’ proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo fronte, cercando di costruire un’alleanza trasversale che difenda il diritto di un bambino a sapere con sicurezza chi sono i suoi genitori, e i diritti delle donne a non essere sfruttate. Il caso di Cremona come altri che recentemente sono apparsi sulla stampa, rendono evidente come la questione dell’utero in affitto sia qualcosa di cui dobbiamo occuparci perché tocca sempre più coppie italiane e crea gravi problemi ai bambini nati con queste pratiche".