Prodi conquista il PD (Partito di Dio)
11 Ottobre 2006
di redazione
Romano Prodi è stato accolto trionfalmente durante la sua visita di Stato in Libano. Ci sono pochi altri paesi al mondo in cui il presidente del Consiglio italiano potrebbe aspettarsi tanta festosa e unanime benevolenza.
Il numero due di Hezbollah, Nabil Kaouk, intervistato dal Corriere della Sera si è sperticato in lodi: “La presenza dei militari italiani nel nostro paese è doppiamente ben vista da dopo che avete deciso di ritirare il vostro contingente dall’Iraq. Finalmente avete dimostrato di prendere le distanze dagli Stati Uniti. In questo modo l’Italia torna ad essere il nostro miglior partner europeo”.
L’intervista è da non perdere perché Kaouk si prende gioco della forza militare Onu in Libano con una tale spudorata insolenza che verrebbe quasi voglia di solidarizzare con le Nazioni Unite.
Ma la parte da sottolineare è proprio quella che riguarda l’Italia: fuori dall’Iraq, lontana dagli Usa, migliore alleata di Hezbollah. Se Prodi cercava discontinuità in politica estera, bisogna riconoscere che almeno in questo il suo governo ha colto l’obiettivo.
In patria le vicende del Partito Democratico arrancano, in Libano i rapporti col Partito di Dio vanno a gonfie vele.