Prodi impallinato anticipa la virata a sinistra di Barca

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Prodi impallinato anticipa la virata a sinistra di Barca

20 Aprile 2013

L’impallinamento di Prodi, dopo Marini, conferma che quella del PD non è una crisi politica ma identitaria. Coerente con latradizione di soggetto politico che usa periodicamente rinnovarsi a sinistra anche stavolta sta consumando una meiosi per ribadire la sua identità di“partito contro”.

“Livorno è la squallida eredità di un equivoco (quello riformista n.d.r.) durato trent’anni”sentenziò Gobetti  nel 1924; Fabio Mussi avrebbe potuto dire lo stesso di Firenze 2007 così come oggi Renzi. Nessuno però nel Centrosinistra è disposto a prendere coscienzache a ogni divisione uno dei gruppi è finito per isolarsi eperseguire l’estinzione, rifiutando ogni contatto con gli altri della sua specie. PSIUP, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani ecc. insegnano.

Bersani si conferma, almeno nei comportamenti, tutt’ora schiavo del presupposto culturale su cui si pretende fondata quell’identità: la specialità culturale ed etica che contraddistingue la Sinistra i suoi militanti ed elettori rispetto agli altri italiani. Una specificità in onore della quale accetta l’impossibilità, non la difficoltà, di partecipare ad una comunità politica fondata su una identità storica comune se non su una coscienza nazionale.Così ha lasciato che il richiamo della foresta continuasse ad irretire la dirigenza del PD ele impedisse di riconoscerela comunità politicaper la quale scegliere in modo condiviso il nuovo Capo dello Stato.

C’è da capirlo anche se non giustificarlo.Perché l’alternativa pretenderebbel’interpretazione prospettica anziché retrospettica della Costituzione.

Ma è un carpiato politico/culturale che non  può tentare. Che probabilmente nessuno in Italia può tentare  nemmeno per poter aprire la strada all’elezione di un Capo dello Stato che tenga unito il PD su un nome gradito a Berlusconi e al quale il Paese possa affidarsi.Semplicemente perché non ci sono personalità nuove spendibili. C’è però un usato sicuro che può riuscire nell’impresa e agevolmente e va rilanciato a prescindere dalla Sua personaledichiarazione di disponibilità.

E’ del resto ad uno degli ultimi Padri Costituenti della Patria che i Partiti hanno la opportunità di rivolgersi per fare insieme il passo indietro che segnerà il punto di non ritorno della transizione a una nuova forma di governo. Che ormai tutti sanno essere nel futuro dell’Italia per il bene dell’Italia.Ed è solo con Lui che potranno essere adottate le modifiche del Titolo primo della Costituzione di cui la Società Italiana ha bisogno urgente.

Giorgio Napolitano scarterà anche alterandosi per lo strattonamento ma non potrà non sentirsi in dovere di accettare di mantenere l’impegno della Sua vita al servizio dell’Italia Repubblicana. Perché l’ha fondata difesa governata e rappresentata nella sua unità.

Ma in questo caos di proposte e ritrattazioni, di veti incrociati e vendette concordate, di sperimentazioni e bluff, questa convinzione di volontà politica condivisa deve essere univoca e irrevocabile.Quanto si chiede infatti supera il prezzo che si può chiedere ad una personalità che ha già fatto e dato abbastanza per il Suo Paese.