Prodi: la crisi si risolve in Parlamento, non si fa in tv

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Prodi: la crisi si risolve in Parlamento, non si fa in tv

22 Gennaio 2008

Il premier entrando a Montecitorio si lascia sfuggire un po’ di ottimismo: “Penso di farcela anche stavolta”. Poi comincia il suo intervento ribadendo la sua
solidarietà a Mastella.

“Ha lasciato per l’inchiesta giudiziaria, noi
non l’abbiamo mai lasciato solo né politicamente né umanamente. Sincero
apprezzamento a lui per il suo lavoro come Guardasigilli: la sua
riforma della giustizia è stata approvata dal consiglio dei ministri e
quindi è la posizione del governo. All’interno c’è l’apprezzamento per
il lavoro delle toghe”.

Chiusa la parentesi giustizia, il presidente
del consiglio riporta la crisi nell’alveo parlamentare: “La crisi non
si fa in televisione né sulle agenzie di stampa. Voi parlamentari
dovete assumere limpidamente e pubblicamente la responsabilità per la
quale siete stati eletti. Solo il parlamento decide le sorti del
governo. Questa maggioranza è basata su un programma, è stata votata e
deve durare cinque anni. Questo governo ha rimesso in piedi il Paese”.

E giù con l’operato dell’Esecutivo nei primi 20 mesi. Tra i
fischi dell’opposizione e gli applausi della maggioranza Prodi dice: “Lo rivendico
con orgoglio”. Quindi guarda al futuro: “Ci aspettano progetti
importanti, abbiamo preso impegni con il Paese che vogliamo
rispettare”. E infine arriva la richiesta del voto di fiducia, “come
farò più tardi con i vostro colleghi senatori”.