Prodi: Renzi ha fatto una scommessa alta ma deve muoversi in fretta
15 Marzo 2014
di redazione
L’ex premier Romano Prodi augura buon lavoro a Renzi togliendosi qualche sassolino dalla scarpa. "C’è un’atmosfera di attesa, con presupposti positivi, ben diversa da quella che c’era nel passato”, dice Prodi, “Quando il mio governo adottò la misura del cuneo fiscale di 7 miliardi e mezzo di euro, che non è molto distante dalle norme annunciate dal governo Renzi, il giorno dopo ci hanno sputato sopra. È stata un’esperienza scioccante”. Secondo Prodi, Renzi deve muoversi in fretta: "C’è una grandissima attesa, bisogna agire anche rischiando. C’è un presupposto positivo le parti sociali sembrano più disposte ad accettare rischi, la Confindustria è più disposta a dialogare, il sindacato è più disponibile. Perfino il rigore tedesco oggi è più isolato di allora”. Tanto più allora Renzi “sta facendo una scommessa molto alta, quindi ha necessità di fare in fretta, per incontrare le aspettative. La difficoltà è che Renzi sa che se non cambia le cose subito, viene corroso, e allora non avrà più tempo”. Poi Prodi torna ai 101 che lo impallinarono durante l’elezione del presidente della Repubblica, “A farmi male non furono i 101 che in segreto non mi votarono. Io quella mattina dopo che mi chiamò al telefono Pierluigi Bersani per dirmi della decisione unanime nel Partito democratico sul mio nome, capì che invece non sarebbe passato. Telefonai dall’Africa e dissi a mia moglie che non sarebbe successo nulla quel pomeriggio. Quello che mi fece male davvero accadde qualche giorno prima. Berlusconi disse che come Capo dello Stato loro avrebbero accettato qualunque nome del Partito democratico, tranne il mio. Ecco, nessuno si ribellò a queste parole. Quello mi ferì”.