Prodi torna a fare il filosofo sull’Imu
23 Maggio 2017
di Redazione
“Tutte le amministrazioni locali del mondo vivono sull’imposta sugli immobili, esentando le persone meno ricche. Non vedo perché questo non si debba fare in Italia, naturalmente so benissimo che elettoralmente questa non è una bella cosa, ma le cose serie bisgona riproporle perché se non mettete l’imposta sul patrimonio poi le mettete sul lavoro. Quindi benissimo la demagogia e la popolarità, ma poi si finisce male”. L’ex premier Romano Prodi a margine di un convegno della Fondazione Italia Cina, ha provato a fare della fisolofia rispondendo in merito alle osservazioni di Bruxelles sull’opportunità di reintrodurre le tasse sugli immobili per le persone benestanti.
“Io volevo l’imposta sulla prima casa per la fasce più elevate di reddito. Perché se non si mette l’imposta lì, la si mette da un’altra parte”, ha spiegato ancora l’ex premier rievocando i vetusti tempi del suo brevissimo governo.
“Ha già risposto il ministro dell’Economia. Noi dobbiamo dare una certa stabilità ai provvedimenti, non possiamo cambiare ogni cinque minuti”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, a margine di un convegno alla Luiss, in relazione alla raccomandazione della Commissione Ue sull’Imu. “Il lavoro da fare nella prossima legge di stabilità – ha aggiunto il ministro – è mettere al centro produttività e investimenti: non ci sono scorciatoie”. Considerazioni dello stesso spessore insomma. Che ne sarà della povera Italia?