Pronto il dossier sui sottosegretari. Santanchè allo Sviluppo Economico
04 Febbraio 2010
Il dossier è pronto. Silvio Berlusconi se ne occuperà nei prossimi giorni. Forse già oggi nella riunione del Consiglio dei ministri dove potrebbe ufficializzare il riordino della squadra di governo.
Se la partita sui ministeri si giocherà nel medio termine, cioè dopo le regionali, è sulla compagine dei sottosegretari che adesso si accendono i riflettori. L’obiettivo è di rafforzare l’operatività dell’esecutivo sui dossier strategici che da marzo in poi segneranno l’agenda di Palazzo Chigi: il capitolo riforme aspetta di essere rivisitato e sui tanti cantieri aperti serve uno spirnt finale. Nei ranghi della maggioranza si dà ormai per imminente la nomina a sottosegretario di Daniela Santanchè, già annunciata dal Cav. una settimana fa nel Cdm straordinario convocato a Reggio Calabria. Per lei è pronto lo sbarco allo Sviluppo economico con delega all’energia (anche se fino a qualche giorno fa si ipotizzava l’incarico al Welfare o alla Salute).
Ormai è tutto deciso, si vocifera negli ambienti vicini al ministero: l’ex parlamentare di An e leader del Movimento per l’Italia farà presto il suo ingresso nel governo andando a sedere sul posto attualmente occupato da Stefano Saglia. Che a sua volta verrebbe “dirottato” al Welfare, sempre come sottosegretario, oppure in alternativa, ai rapporti con il Parlamento. Classe 1971, milanese d’origine ma bresciano d’adozione – soprattutto aennino doc -, Saglia ha giocato in prima linea sul fronte nucleare. Dossier scottante (soprattutto per la ritrosia di molti governatori che non vogliono centrali nelle proprie regioni) che ora passerebbe direttamente nelle mani della Santanchè, la cui nomina al fianco di Scajola, secondo indiscrezioni, sarebbe stata esplicitamente voluta dal premier in persona. Sarà quindi lei a gestire la difficile partita sul nucleare. Le commissioni parlamentari hanno iniziato l’esame dello schema di decreto legislativo per l’esercizio della delega ma i nodi da sciogliere sono ancora tanti. Qualche esempio? L’agenzia per la sicurezza nucleare, che avrà potere decisionale in materia, non è ancora nata e i decreti per il deposito delle scorie e per le compensazioni economiche destinate agli enti locali che accoglieranno gli impianti al momento sono congelati. Molto probabilmente, nulla sarà deciso prima di marzo, cioè prima delle regionali.
Ma le novità non sono finite qui. Si profila un altro ingresso nell’esecutivo che vedrebbe in pole position il senatore Guido Viceconte, già sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti nel Berlusconi-ter. Anche per lui sarebbe pronta la nomina a sottosegretario, e anche per lui s’è parlato dei Rapporti con il Parlamento, un dipartimento per il quale adesso il ministro Vito è costretto a fare i salti mortali dividendosi tra Camera e Senato. I rumors di Palazzo non escludono un nuovo innesto e in questo caso riguarderebbe una donna. Nella rosa dei nomi dati per "papabili" le voci si concentrano su quello della parlamentare Laura Ravetto.
Dalla partita ai sottosegretari a quella sui ministri. Si giocherà dopo il test elettorale anche perché una delle caselle che potrebbero rientrare in gioco riguarda la poltrona di Luca Zaia, titolare dell’Agricoltura e candidato governatore in Veneto. In caso di vittoria lascerà il dicastero al quale potrebbe andare il governatore uscente Giancarlo Galan che a sua volta avrebbe ricevuto rassicurazioni da Berlusconi su un riconoscimento di profilo nazionale. C’è poi la promozione a ministro di Guido Bertolaso, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Protezione Civile, annunciata la settimana scorsa a L’Aquila. Resta da capire l’aspetto tecnico oltreché politico della nomina e la delega specifica che dovrebbe essere attribuita a Bertolaso. In altre parole, la creazione di un dicastero alla Protezione Civile dovrebbe comportare l’assegnazione di risorse importanti per coprire l’articolato campo di interventi all’interno del quale si inquadrano le competenze operative che attualmente fanno capo al Dipartimento che risponde direttamente a Palazzo Chigi.
Ma il totonomine per il governo potrebbe riservare altre sorprese. Anche questo dossier è sul tavolo del Cav. e sarà l’esito della sfida per le regionali a indicare la rotta da seguire nel delicato intreccio delle caselle da spostare o da riempire.