Puglia, scontro treni: il bilancio è di 27 morti e 50 feriti

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Puglia, scontro treni: il bilancio è di 27 morti e 50 feriti

13 Luglio 2016

E’ di 27 morti e 50 feriti il bilancio dello scontro tra due treni ieri in Puglia sul binario unico Andria-Corato. I soccorritori hanno lavorato tutta la notte alla ricerca di dispersi e continuano nelle operazioni. Una prima ipotesi che potrebbe aver causato il disastro: erano due i treni provenienti da Corato e diretti verso nord, uno era in ritardo. Proprio questo potrebbe aver indotto il capostazione di Andria a dare il via libera al treno fermo in stazione. La Procura di Trani procede per omicidio colposo plurimo. Un’altra parte dell’inchiesta riguarda i tempi del raddoppio della tratta e l’ammodernamento del sistema di controllo.

In aula alla Camera, Delrio ha dichiarato, a proposito dell’incidente tratta pugliese tra Andria e Corato: “la sicurezza e la circolazione ferroviaria è regolata tramite il meccanismo del consenso telefonico. È un sistema tra i meno evoluti. Si affida interamente all’uomo”. Il sistema “nella tratta è in uso da oltre 60 anni. L’attuale frequenza dei convogli è inalterata da circa 10 anni, durante i quali non si sono verificati” problemi o incidenti.

Invece i lavori non sono mai iniziati nel tratto dove c’è stato l’incidente e ancora oggi il progetto per l’adeguamento ferroviario dell’area metropolitana del nord barese non è concluso. Visti i ritardi, il 10 luglio del 2014 la Regione Puglia ha nuovamente riprogrammato il raddoppio della Andria-Corato, il finanziamento del progetto è stato spostato dai fondi Fesr 2007-2013 a quello 2014-2020. L’ultimo bando pubblicato da Ferrotramviaria risale allo scorso 19 aprile e scadeva il 30 giugno scorso ma è stata data un’altra proroga sino al 19 luglio. Si tratta di lavori per circa 13 chilometri di linea, costo dell’opera ammonta a 33 milioni di euro.

In una nota, Lelio Alfonso (Italia Unica), ha dichiarato: “Nell’emergenza scioccante dello scontro tra i due treni in Puglia si impone il lato bello dell’Italia, quello generoso e solidale, che si fa in quattro per aiutare, che mette a disposizione se stessa e i suoi averi, che fa la fila negli ospedali per donare il sangue. Questo è il Paese che vogliamo e che crediamo l’Italia sia davvero. Un posto dove i razzisti e i violenti che uccidono e perseguitano sono una minoranza e vengono isolati”. E aggiunge: “La rete di aiuti si è stesa attorno agli ulivi, ed è simbolo di una Italia che salva e accoglie, come fanno per esempio gli abitanti di Lampedusa ogni giorno con i migranti in mare, che si mobilita con generosità nel momento del bisogno.

Il senso della collettività prevale ed è bello e confortante vedere quando accade. Sta adesso alle istituzioni trasformare questi slanci spontanei in impegno politico. I cittadini hanno dimostrato di esserci e meritano risposte pronte, serie e concrete”. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è arrivato all’istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari, dove sono in corso le procedure di riconoscimento delle 22 vittime dell’incidente ferroviario avvenuto ieri tra le campagne di Andria e Corato. Al suo arrivo non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai cronisti.