Puglia: verso la designazione dei coordinatori del Pdl
07 Aprile 2009
di Angela Sozio
La conclusione del primo congresso del Popolo della Libertà apre la fase per definire i nuovi organigrammi del partito: dai coordinatori regionali a quelli provinciali e comunali. Ad oggi non esiste una designazione formale dei coordinatori, ma in Puglia qualcosa si sta muovendo anche se fino a questo momento ci sono poche certezze.
Se appare scontatissima la designazione di Francesco Amoruso e Antonio Di Staso, rispettivamente a coordinatore e vice coordinatore regionale del Pdl, solo dopo le prossime elezioni amministrative ci sarà la scelta definitiva dei coordinatori provinciali e avremo le idee più chiare sulla suddivisione dei posti di responsabilità tra i due ex partiti (An e Forza Italia) che sono confluiti nel nuovo soggetto politico. Niente è scontato ma sembra che, dei 7 incarichi pugliesi (6 province e il coordinatore cittadino di Bari), 5 saranno decisi da Berlusconi e 2 da Fini, secondo il principio “70/30” fissato dall’accordo di base tra FI e AN che ha segnato la costituzione del Pdl.
Se le nomine dei vertici locali del Pdl iniziano a creare dei malumori nel Tavoliere, è la spartizione delle province che alimenta la “quaestio” tra An e Forza Italia. A qualche giorno di distanza dalla fine del Primo congresso del Pdl ad essere in gioco è l’importante poltrona del coordinatore cittadino della città di Bari, città che, in quanto area metropolitana, fa sì che il suo coordinatore faccia riferimento al coordinatore regionale e non a quello provinciale.
Ad Antonio Di Staso , che attualmente ricopre il doppio ruolo di coordinatore di Forza Italia in Puglia e di coordinatore provinciale di Bari, spetta il difficile compito di placare gli animi. Secondo Di Staso è ancora prematuro fare dei nomi precisi, anche perché sono ancora da definire le molteplici caselle delle candidature alle amministrative per la provincia di Taranto, Lecce e Foggia, e che quindi sollevare polemiche al momento è perfettamente inutile.
Attualmente il Pdl pugliese guarda con maggiore interesse al tesseramento dei nuovi militanti, una fase delicata nel radicamento del nuovo partito che dovrebbe durare circa un anno e che servirà a selezionare – sottolinea Di Staso – la nuova classe dirigente attraverso le modalità congressuali proprie.