“Purtroppo i veri vincitori delle rivolte arabe sono i Fratelli musulmani”
20 Febbraio 2012
Una vivace farfalla in volo che – invece di librarsi tra fiori di una splendente primavera – si perde tra le oscure tenebre. La copertina del nuovo libro di Souad Sbai, parlamentare del Pdl e scrittrice, è il primo colpo di gong per tutti coloro che ancora negano l’affermazione dell’estremismo islamico nelle nazioni investite dalla “primavera araba” e di quali pericoli esistono in Italia. Abbiamo voluto fare qualche domanda all’autrice de “Il sogno Infranto” (Curcio Editore) – questo il titolo del libro – alla vigilia della presentazione che avverrà a Roma il 20 Febbraio 2012 alle ore 15.00 presso la Sala delle Colonne della Camera dei Deputati, in via Poli 19.
Ci dia una breve anticipazione del messaggio che ha voluto lanciare nelle oltre duecento pagine de “Il sogno infranto”.
Che da primavera dei giovani e della libertà è divenuta in un batter d’ali inverno islamico, con gli estremisti che si sono impossessati della piazza per farne un vessillo della vendetta contro i regimi che li hanno sempre tenuti sotto il tallone della repressione. Questo a breve toccherà anche il nostro paese, grazie a quel multiculturalismo becero e cieco che tutto permette, non rendendosi conto che i fondamentalisti si nutrono del buonismo e del non aver compreso a fondo queste rivoluzioni. Il rischio è più che vicino.
Nella terza parte del libro racconta di manifestazioni del fondamentalismo islamico avvenute nel nostro Paese. Ci dà delle cifre per renderci conto della situazione in Italia?
Le dico solo che nel 2011 che ci siamo da poco lasciati alle spalle, sono morte già tantissime donne per delitti commessi relativamente all’estremismo per così dire domestico, ovvero di quei mariti o fratelli che per un fanatismo radicale appreso in moschee fai da te da imam fai da te, uccidono e mutilano solo perché la propria donna o figlia vuole integrarsi. Per non parlare dell’arrivo di noti fondamentalisti, inseriti nelle liste nere del terrorismo internazionale, a fare congressi in Italia, guidati e accolti da organizzazioni che si dicono rappresentative dell’Islam in Italia ma che in realtà rappresentano solo interessi sauditi o qatariti nel nostro paese. Purtroppo anche assieme ad alcuni parlamentari.
A un certo punto de “Il sogno infranto”, parla di “totalitarismo verde”. Ci spiega cosa vuole intendere con questa espressione?
Il totalitarismo verde è la degenerazione di quel sentimento nato nelle piazze arabe con l’intento di abbattere i dittatori e riprendersi la libertà, poi divenuto regno del radicalismo internazionale che nella piazza verde di Tripoli celebrava il sangue di Gheddafi per mano di forze esterne, che avevano tutto interesse a colpirlo, zittirlo e ucciderlo, per nascondere le proprie magagne. Il totalitarismo è oggi la tendenza che si ha, anche e soprattutto in Occidente, a descrivere quelle rivoluzioni giuste anche nei modi e nelle conclusioni, cosa che prevede la loro esportazione mentale e concreta anche in Europa. Un modo di fare che mi ricorda tanto quei regimi in cui si andava in giro a testa bassa perché la verità rivelata non può essere contraddetta, se non a rischio di essere esposti al pubblico ludibrio come razzisti o islamofobi.
Tra i trionfatori delle rivolte arabe troviamo soprattutto i Fratelli musulmani. Lei è una testimone oculare della violenza dei figli di al-Hasan al-Bannā. Può raccontarci un episodio per capire chi sono in realtà i Fratelli musulmani? E ancora: esiste un’ala moderata nella fratellanza?
Parto dalla fine della sua domanda per risponderle. Esiste un’ala più politica dei Fratelli Musulmani, che oggi si è impossessata delle strutture politiche ed economiche dei paesi nordafricani. L’ala moderata nella fratellanza non c’è e non ci sarà mai, perché è un movimento che basa la sua azione sulla presa del potere tramite metodi democratici per poi tramutarli in oppressione oscurantista. L’ala più radicale della fratellanza si è fusa con i salafiti, che oggi rappresentano la mazza in mano ai Fratelli. Tramite la loro intransigenza e la loro indole violenta si può controllare il consenso e colpire chi eventualmente non accetta e alza la testa. Vede, io credo che tutti siamo testimoni oculari dell’operato dei Fratelli Musulmani, perché le organizzazioni che anche in Italia a loro si ispirano predicano il velo, il radicalismo, la soluzione nella religione, il rifiuto di ogni modernità o di ogni libertà, sotto le mentite spoglie del politicamente corretto e del multiculturalismo, che è arma potentissima assieme alla comunicazione delle lobbie a loro legate.