Pussy Riot sfidano Putin, entriamo in politica. Ma non fanno più paura
10 Febbraio 2014
di redazione
"Zona del diritto". Le Pussy Riot, Nadeschda Tolokonnikowa e Marija Aljochina, scendono ufficialmente in politica con un loro movimento. Lo fanno a Berlino, look grazioso e informale che sostituisce quello punk delle origini, per dire che combatteranno "fino alla fine" il presidente Putin e il suo "debole regime che non sa riconoscere gli errori". Dai concerti al parlamento il passo e’ stato breve, passando per le carceri russe. E il giudizio su Putin senza sconti: "Abbiamo due anni di carcere alle spalle. L’amnistia è solo un modo che Putin ha trovato per ripulire la sua immagine a livello internazionale. In realtà tra i prigionieri politici sono pochissimi quelli che possono beneficiarne e uscire dal carcere. Sono circa 863mila i prigionieri politici, soltanto un migliaio gode dell’amnistia".