Putin e l’Ucraina: superior stabat lupus
06 Marzo 2022
Una massima del giornalismo indipendente e liberale era quella di tenere separati i fatti dalle opinioni. Ho chiesto pertanto al professor Gregory Alegi, uno dei maggiori esperti italiani di questioni geopolitiche, di rispondere ad alcune domande su questioni che dividono l’ opinione pubblica sulla decisione di Putin di invadere l’Ucraina.
Vi è mai stata una promessa formale da parte statunitense di non far entrare l’Ucraina nella Nato?
“Non esiste alcun trattato formale, ma nel 1990-91 vi furono impegni verbali. In sintesi, nell’amministrazione Bush sr, il Dipartimento di Stato era contrario all’ampliamento a est, mentre la Difesa era possibilista. Il 9 febbraio 1990 il segretario di Stato James Baker disse a Mikhail Gorbaciov che la NATO non si sarebbe «ampliata a est di un solo pollice». Promesse analoghe erano state fatte giorni prima dal ministro degli Esteri tedesco Hans-Dietrich Genscher. Il concetto era alla base dell’assenso tedesco alla riunificazione (cioè assorbimento) della DDR comunista nella RFG occidentale e NATO. Tra gli studiosi, anche occidentali, esistono interpretazioni diverse di questi fatti. È però chiaro che l’impegno non fu mai formalizzato in alcun trattato”.
La NATO ha invitato l’Ucraina a far parte della NATO?
“Nì. Il vertice NATO di Bucarest del 2008 decise di invitare nell’alleanza atlantica Croazia e Albania, che entrarono nel 2009; la Croazia è nell’UE dal 2013, mentre ) mentre l’Albania è candidata dal 2014. Nella stessa occasione, la NATO comunicò che Georgia e Ucraina sarebbero entrate anch’esse, senza specificare come o quando. I due paesi non sono mai entrati nella NATO, ma sono stati invasi dalla Russia nel 2008 e 2022″.
La Russia ha mai garantito la sicurezza dell’Ucraina post-Muro?
“Sì. Alla dissoluzione dell’Unione Sovietica erano schierate in Ucraina 1.900 testate atomiche, 176 missili balistici intercontinentali e 44 bombardieri strategici. Dopo lunghe trattative, l’Ucraina accettò di restituirle alla Russia in cambio di aiuti economici e garanzie di sicurezza. Il 5 dicembre 1994 Ucraina, Russia, USA e Regno Unito firmarono a Budapest il Memorandum sulle Garanzie di Sicurezza, che comprendeva garanzie di sicurezza contro la minaccia o l’uso della forza contro il territorio o l’indipendenza ucraina. I firmatari promisero di rispettare la sovranità e i confini ucraini. Nel 1996 l’Ucraina restituì l’ultima testata atomica; nel 2001 restituì l’ultimo vettore”.
Vi sono in Polonia e Romania missili USA puntati contro la Russia?
“Non vi sono missili offensivi a lungo raggio schierati contro la Russia. Dal 2016 sono operativi da basi in Polonia e Romania dei sistemi antimissile SM-3 Blocco IB, installati dagli USA come protezione contro l’eventuale lancio di missili balistici dall’Iran verso gli USA. La Russia considera tali sistemi come offensivi perché utilizzano il lanciatore verticale Mark 41, che può lanciare anche missili da crociera Tomahawk o comunque offensivi. Secondo gli USA, la configurazione specifica dei lanciatori consente il lancio dei soli missili difensivi SM-3. Inoltre, dal 1991 la Polonia ha rimosso e restituito alla Russia le testate atomiche che l’URSS aveva schierato in territorio polacco nei trent’anni precedenti”.
Dalla documentazione fornita da Alegi emergono alcuni punti incontestabili: