Putin mette la Russia sulla strada del Partito Unico

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Putin mette la Russia sulla strada del Partito Unico

23 Novembre 2007

Il punto culminante della settimana politica russa è stato l’incontro di Putin con gli attivisti del suo partito “Russia unita”. Il discorso del Presidente ha colpito per il tono stridulo e aggressivo assolutamente inaspettato in una campagna elettorale noiosa e sonnolente, il cui esito è pienamente prevedibile. I sondaggi dell’opinione pubblica delle ultime settimane indicano che “Russia unita” riceverà non meno dei due terzi dei consensi mentre l’unico rivale, il partito comunista, dovrebbe avere tra il 15 e il 17% dei voti.

Rimane da vedere se il partito ultranazionalista di Zhirinovsky riuscirà a superare la soglia del 7% e riuscirà a portare i suoi candidati al Parlamento, oppure se la Duma avrà una composizione bipartitica con una prevalenza del partito del Presidente così schiacciante da ricordare il monopartitico Soviet Supremo dell’Unione Sovietica. Quale ragione ha spinto Putin ad alzare il tono e a definire i suoi oppositori “sciacalli” addestrati dagli “specialisti occidentali” e sostenuti “dai fondi esteri e dalle ambasciate straniere”? Per quale motivo Putin ha finito il suo discorso con un appello drammatico: “Il destino del paese sarà in gran parte deciso il 2 dicembre. E’ necessario partecipare alle elezioni e votare per Russia unita”? Chi sono questi potenti nemici del popolo russo?

Inizialmente Putin ha cercato di presentare la Russia come sottoposta alla doppia minaccia di una “rivincita comunista” da una parte e di una “rivincita dei oligarchi” dall’altra. I suoi consiglieri hanno subito capito però che questa immagine del pericolo interno si scontra con il senso comune degli elettori. L’influenza del partito comunista in quanto partito dei pensionati rimane limitata, mentre gli “oligarchi” di oggi sono prevalentemente gli amministratori delle grandi imprese rinazionalizzate che nello stesso tempo occupano posti al vertice dell’apparato statale controllato dallo stesso Presidente.

Non c’è dubbio che la certezza matematica della vittoria del partito che si sta trasformando nel partito unico dei tempi sovietici, così come l’assenza di una credibile opposizione interna portano a una bassa partecipazione elettorale. Per alzare il livello di mobilitazione Putin e i suoi collaboratori sono tornati al tradizionale tema di una minaccia esterna. Come ha dichiarato il presidente del partito “Russia unita” Boris Gryzlov a Berlino, “noi prendiamo molto sul serio il pericolo della destabilizzazione dall’esterno perché abbiamo capito che alle elezioni si stanno preparando anche quelli che non sono amici del nostro paese. Non avranno successo perché la Russia sa come difendere i propri interessi nazionali”.

L’inerzia della cultura politica basata sulle immagini di un paese in guerra permanente e di uno stato di fortezza assediata, aiuta a fomentare le ansie e a mobilitare la popolazione intorno al leader carismatico. Il quadro delle minacce dall’estero deve essere deliberatamente vago e generico per non cadere nel ridicolo. Infatti le esagerazioni dei rischi e dei pericoli così come delle lodi a Putin, l’unico salvatore della patria, possono avere un effetto opposto. L’ultimo esempio è stata la notizia ripresa immediatamente senza alcuna verifica da tutti i mass media russi. Una certa Aneta Ernest che si presenta come il presidente di un Centro di Studi delle energie alternative a Zurigo, ha dichiarato che il Centro ha candidato Putin al premio Nobel per il suo appoggio alle nanotecnologie come il settore più promettente per risolvere la crisi energetica. La risposta di Geir Lundestad dall’Istituto Nobel norvegese è stata che il Centro svizzero non è incluso nell’elenco delle organizzazioni che hanno diritto di presentare le candidature per il premio, ed è servita da doccia fredda. I giornalisti russi si sono precipitati su Google e hanno scoperto che il Centro di Zurigo con ogni probabilità non esiste. Un noto fisico russo ha bruscamente definito “sciocchezza” la stessa idea di promuovere nanotecnologie come risposta alla crisi energetica.

L’episodio ha dimostrato soltanto lo zelo con cui i mass media controllati dal Cremlino cercano di diffondere qualsiasi notizia occidentale favorevole al leader carismatico. Putin ha già registrato il suo appello alla nazione che sarà trasmesso tra una settimana alla vigilia delle elezioni alla Duma. Il suo tentativo di aumentare la partecipazione alle elezioni e di alzare al massimo la percentuale dei voti a favore del suo partito, potrà essere meglio compresa quando affronteremo il tema della nuova architettura che il vertice politico potrà assumere dopo le elezioni presidenziali di marzo 2008.