Putin, niente armi ai ribelli siriani. Il Cremlino difende i diritti umani…
16 Giugno 2013
di redazione
Certo che sentire il presidente russo Putin dire che armare i ribelli siriani è un piano "contrario ai diritti umani basilari" fa un po’ sorridere, eppure è proprio lui, l’autoritario e muscolare leader del Cremlino a redarguire gli Usa dopo la decisione di Obama di fornire armi leggere agli oppositori del regime di Assad. Putin ha incontrato il premier inglese, Cameron, a ridosso dell’inizio del vertice del G8 in Irlanda del Nord e si è mostrato molto fermo e risoluto nel contrastare la politica di aiuti militari occidentali alla ribellione siriana. Non bisogna "violare le regole internazionali", ha detto Putin. Così, mentre i leader internazionali si preparano a discutere della delicata agenda economica per uscire dalla crisi e contrastare la recessione, la vera protagonista del G8 sembra destinata ad essere la Siria, in vista del meeting che le due grandi potenze, Usa e Russia, stanno organizzando per cercare di venire a capo alla carneficina nel Paese del Medio Oriente. Mentre Letta e Hollande cercheranno di tessere alleanze per rinsaldare il fronte anti-austerity, Obama Cameron e Putin dovranno trovare la quadra per il cessate il fuoco in Siria a l’inizio dei negoziati tra il boia Assad e i suoi avversari interni che appaiono indeboliti dopo la campagna militare siro-hezbollah delle ultime settimane. Sulla Siria, Papa Francesco ha scritto a Cameron chiedendogli che "il Summit contribuisca ad ottenere un cessate il fuoco immediato e duraturo, e a portare tutte le parti in conflitto al tavolo dei negoziati".