Putin prepara un nuovo blitz in Georgia?

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Putin prepara un nuovo blitz in Georgia?

Putin prepara un nuovo blitz in Georgia?

08 Settembre 2008

Dopo il summit del primo settembre a Bruxelles, il presidente francese Sarkozy ha detto alla conferenza stampa "tutta l’Europa è unita" contro il comportamento di Mosca in Georgia.
"Noi non possiamo tornare alle sfere di influenza, Yalta è alle nostre spalle" (
http://www.csmonitor.com/
2008/0902/p25s23-woeu.html
).

Il presidente e primo ministro russi hanno proclamato vittoria, dopo che l’Unione Europea ha fatto marcia indietro rispetto alle possibili sanzioni, motivate dalla parziale occupazione della Georgia e dal riconoscimento delle regioni separatiste come stati sovrani. Medvedev, in un’intervista televisiva, ha riconosciuto che non tutti i membri dell’Unione hanno compreso le "buone intenzioni" russe in Georgia, ma che "la maggioranza vuole rapporti costruttivi e non vuole danneggiare le relazioni". Medvedev ha accusato gli USA di aver armato la Georgia e di avere istigato l’attacco all’Ossezia del sud. Ha espresso anche l’opinione che il G8 sarebbe "disfunzionale senza la Russia, quindi non siamo preoccupati dal fatto che qualcuno voglia escluderci". Ha ribadito che la Russia è pronta a discutere la normalizzazione della situazione, ma non con "il presente regime georgiano fallito", aggiungendo che il presidente Saakashvili per lui non esiste, "è un cadavere politico" (http://www.kremlin.ru/eng/, 2 settembre).

Parlando in Uzbekistan, Putin ha lodato i leader europei per aver cercato di trovare un terreno comune con la Russia. Putin ha sottolineato l’uso fatto da Sarkozy nella conferenza stampa dell’espressione "Saakashvili regime", affermando che, secondo la sua opinione, questo dimostra la convergenza di vedute tra Mosca e Parigi sul governo georgiano, essendo questo antidemocratico e "regime di potere personale" (http://www.government.ru/content/, 2 settembre). Apparentemente Putin ha sentito ciò che voleva sentire, ed è stato ingannato dalla traduzione. In russo "regime" ha un significato fortemente negativo – come "regime fascista" – mentre in francese ha un significato neutrale – come "l’ancien régime" (http://www.newsru.com/, 2 settembre).

Medvedev in precedenza aveva anche rivelato la sua nuova dottrina in politica estera, in un’intervista ai canali nazionali tv russi. Ha dichiarato "il mondo deve essere multipolare" mentre la dominazione americana "è inaccettabile". La Russia difenderà i suoi cittadini all’estero e afferma di avere "regioni di interesse privilegiato", ossia gli stati vicini, "con i quali abbiamo relazioni storiche speciali" (www.kremlin.ru, 31 agosto).

E’ chiaro che il Cremlino reclama apertamente una privilegiata sfera di influenza sulle repubbliche ex-sovietiche e che hanno significative minoranze con passaporto russo. L’invasione della Georgia è apparentemente la prima mossa per rafforzare questa sfera e tenerne NATO e Occidente fuori. Putin ha annunciato "non ci sono più truppe russe in Georgia, solo peace-keepers". Ha anche affermato che "non ci sono truppe russe nel porto georgiano di Poti, solo peace-keepers nelle vicinanze". Ha insistito che i "peace-keepers russi" rimarranno nelle "zone di sicurezza " in Georgia e, oltre a questo, che la Russia si ritiene in diritto di imporre "misure di sicurezza supplementari" che non ha ancora usato. Putin ha attaccato gli U.S.A. per avere spedito aiuti umanitari nel porto di Batumi, nella Georgia meridionale, vicino al confine turco, usando navi militari. "Noi risponderemo certamente", ha dichiarato, "ma in un modo che conoscerete più tardi" (www.government.ru, 2 settembre).

Gli USA hanno ripetutamente negato di avere spedito aiuti militari alla Georgia spacciandoli per aiuti umanitari, ma il ministro russo della Difesa ha dichiarato che i militari americani stanno spedendo migliaia di tonnellate di rifornimenti "inclusi quelli militari" via mare a Batumi e via aereo a Tbilisi. Sempre secondo il ministro russo, la Georgia, rafforzata da questi aiuti, sta ammassando truppe e preparando una "guerriglia terroristica" che porterà ad attacchi in Abkhazia e Ossezia del sud (http://www.interfax.com/, 1 settembre).
E’ possibile che Mosca sia pronta a spezzare il flusso di aiuti americano, invocando le  "misure addizionali di sicurezza" che fanno parte della misteriosa affermazione di Putin, e di cui si parlava anche nell’accordo sul cessate-il-fuoco mediato da Sarkozy. Navi e carri armati russi potrebbero essere mossi a Batumi e altre forze verso la capitale Tbilisi, con il pretesto di controllare l’arrivo degli aiuti americani. Questa mossa di fatto taglierebbe le connessioni della Georgia col resto del mondo. Invadendo Batumi, la capitale della repubblica autonoma dell’Ajara, la Russia potrebbe incoraggiare un movimento separatista per smembrare ulteriormente la Georgia. Aslan Abashidze, che ha guidato l’Ajara dal 1992 al 2004, è al momento in esilio a Mosca. Controllando l’aeroporto internazionale di Tbilisi, e causando panico nella capitale, Mosca può finalmente sperare di rovesciare il "regime di Saakashvili" e allo stesso tempo imbarazzare gli odiati americani.

Inverno e neve arriveranno presto nel Caucaso. I russi hanno solo fino alla fine di ottobre per finire il lavoro in Georgia quest’anno. Il summit europeo potrebbe essere stato visto come un via libera a procedere oltre, visto che l’Occidente usa solo parole e che a tenere a freno passi più decisi ci sono "i nostri amici in Europa", Italia, Francia e Germania, che Putin ha specificamente ringraziato per la loro "comprensione" (www.government.ru, 2 settembre).

Chi vivrà vedrà…