Putin si dice pronto a fornire trascrizioni colloquio tra Trump e Lavrov
18 Maggio 2017
di Redazione
Putin durante la conferenza stampa congiunta a Sochi con il premier Gentiloni, ha dichiarato che è disposto a fornire una trascrizione dell’incontro di Donald Trump con gli alti funzionari russi, insistendo che il presidente degli Stati Uniti non ha condiviso informazioni d’intelligence classificate. Dichiarazione che arriva in risposta alla tempesta politica che ha investito l’Amministrazione.
“Negli Usa si sviluppa una schizofrenia politica. Non posso spiegare altrimenti questa cosa in merito a qualche segreto che Trump avrebbe comunicato a Lavrov. Non ha fornito questi segreti né a Lavrov, né a esponenti dei servizi segreti”, è questa la replica del presidente russo “Anzi se l’amministrazione degli Usa riterrà possibile- aggiunge Putin- possiamo fornire la registrazione dell’incontro tra Trump e Lavrov. E’ una cosa che ci ha fatto ridere. E’ difficilmente immaginabile che ci sia gente che genera stupidaggini del genere. Tutto questo si fa sulla base della fomentazione di slogan antirussi. Se non capiscono che è nocivo per il paese, sono stupidi e molto pericolosi. Ma questo riguarda gli Stati Uniti stessi”.
Non ci ha fatto esattamente quella che può dirsi una ‘bella figura’ la stampa internazionale, tanto per essere clementi.
Intanto Paolo Gentiloni nel secondo incontro in una settimana con l’omologo russo, si è espresso “a favore della ripresa del dialogo tra la Russia e l’Europa” e contro “un rinnovo automatico delle sanzioni”. “È un partenariato strategico – ha aggiunto Gentiloni- che le difficoltà insorte con la crisi ucraina non possono cancellare. Mi auguro che possano andare avanti. Tutti conosciamo l’origine delle sanzioni e tutti sappiamo che le decisioni prese dall’Unione europea sono collegate alla crisi ucraina”.
“Dal nostro punto di vista – aggiunge Gentiloni – lo sforzo che abbiamo sempre fatto e continueremo a fare nella Nato e nell’Unione europea è di sottolineare che non può esserci un automatismo nel rinnovo delle sanzioni. Bisogna fare una discussione seria, naturalmente con l’obiettivo di mantenere l’unità dell’Ue e della Nato, ma facendo un ragionamento serio su come si sta sviluppando la situazione in Ucraina. Nessuno pensi che l’Italia romperà in solitaria con i suoi alleati, ma nessuno pensi che una decisione come quella delle sanzioni possa essere presa con il pilota automatico senza una discussione sulla situazione”.
Il solito discorsetto quanto mai aleatorio, che non ce la racconta né cotta, né cruda.