Quagliariello chiude convention Idea: “Governo in piedi solo perché manca alternativa”
06 Marzo 2016
"Se un governo come quello di Matteo Renzi sta ancora in piedi dopo aver spaccato il Paese e dopo averlo ricacciato nel tunnel della crisi, è solo perché non esiste un’alternativa", lo ha detto oggi Gaetano Quagliariello chiudendo la Convention nazionale politico-programmatica di Idea. "Dobbiamo impegnarci a costruire questa alternativa, a partire dalle prossime amministrative, allargando il perimetro dell’area alternativa alla sinistra e trasformandola in qualcosa di nuovo".
Quagliariello è intervenuto anche sulle proccupanti notizie che arrivano dalla Libia e sulle notizie circolate negli ultimi giorni su un possobile intervento a guida Italiana dall’altra parte del Mediterraneo: "Quanto sta accadendo sulla Libia è sconcertante. Incertezza sulla nostra missione, atti segreti divulgati dai giornali, catene di comando modificate e il Parlamento tenuto fin qui all’oscuro," ha sottolineato il presidente di Idea. "Tutto ciò solo per la paura di Renzi che facendo chiarezza possano esplodere le contraddizioni interne al Pd e possa cadere il governo".
Tra ieri e oggi, l’Auditorium di Via Rieti a Roma che ha ospitato la conferenza "La nostra Idea" ha visto la partecipazione di un nutrito gruppo di parlamentari di diverse forze politiche del centrodestra, Maurizio Gasparri (Forza Italia), Maurizio Sacconi (Ncd), Cinzia Bonfrisco (Conservatori e Riformisti), Mario Mauro (Popolari per l’Italia) e Lelio Alfonso (Italia Unica), tra gli altri. Ieri, a parlare dal palco dell’auditorium, Massimo Gandolfini, presidente del Comitato organizzatore del Family Day. Oggi, l’atteso intervento del candidato sindaco per Roma, Alfio Marchini.
Alla Convention hanno partecipato anche i delegati territoriali del movimento Idea, che insieme ai parlamentari del movimento hanno animato i tavoli di discussione su famiglia, nuovo civismo, immigrazione e altre questioni dirimenti del dibattito pubblico. I parlamentari di Idea hanno ricordato le motivazioni che hanno portato alla nascita del movimenti, soffermandosi sui prossimi appuntamenti elettorali come le amministrative a Roma, sulla questione della legge sulle unioni civili e sulle alternative praticabili al renzismo e al grillismo.
"I gazebo per Bertolaso? Siamo passati dalle primarie alle ‘singolarie’" aveva detto ieri Quagliariello intervenendo sul tema della amministrative per Roma. "Avrebbero potuto almeno ricordare come si votava negli anni Trenta, sotto il regime, e proporre quantomeno ai cittadini il nome di Bertolaso con accanto un ‘sì’ o un ‘no’ fra i quali scegliere. Sulla strada della democrazia già sarebbe stato un avanzamento…". Il presidente di Idea ha parlato di "un nuovo progetto di ingegneria sociale" alla base di leggi come quella sulle unioni civili, "una evoluzione del comunismo".
"Questo progetto punta a trasformare ogni desiderio in diritto, a pianificare ogni attimo dell’esistenza, punta ad azzerare i rapporti fra le persone e ad assoggettare allo Stato la dimensione intima della vita di ogni uomo". "I fautori di questo progetto non si fermeranno, quanto è accaduto al Senato è solo un primo episodio. Andranno avanti casamatta dopo casamatta. Per questo – ha concluso Quagliariello – sui principi non si possono fare compromessi".
Per Quagliariello è chiaro "quale sistema politico abbia in mente Renzi". "Da un lato lui evidentemente non crede nell’attualità del bipolarismo come confronto tra idee e culture contrapposte, crede che la politica sia un gioco di palazzo, e dall’altro però ha voluto una legge elettorale che prevede il ballottaggio e quindi una contesa finale tra soli due contendenti".
"A fronte di questa contraddizione – ha aggiunto il Senatore -, Verdini rischia di essere non un episodio ma la cifra del sistema politico che si prefigura. Renzi pensa di poter tenere a bada la sinistra e allo stesso tempo contare sull’asservimento di una melassa centrista priva di identità, andando avanti grazie a un doppio forno alimentato da ricatti, favori e prebende. E’ evidente che con tutto questo noi non possiamo e non vogliamo avere niente a che fare".