Quagliariello e Cicchitto rispondono a Dagospia

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Quagliariello e Cicchitto rispondono a Dagospia

02 Maggio 2014

Caro Dago,

chiamati in causa, rispondiamo per la parte che ci riguarda ai tuoi interrogativi e ricordiamo qualche ulteriore dato di fatto per dimostrare che l’"illuminata" penna che ha vergato il Dagoreport sulla grazia a Berlusconi e sulla nascita del Nuovo Centrodestra, piu’ che la nostra missiva all’Huffington Post forse ha letto qualche romanzo di Dan Brown o qualche teoria di Gianroberto Casaleggio di troppo.

1) Gli ex garantisti oggi complottisti, insomma quelli che "leggono fra le righe" ma omettono di leggere "le" righe, dimenticano che a tracciare un percorso istituzionale che avrebbe potuto condurre alla grazia non furono adunate sediziose, incontri carbonari o messaggi in codice spediti per piccione viaggiatore, ma un segretissimo (!) comunicato stampa vergato dal presidente Napolitano il 13 agosto dello scorso anno, tuttora rintracciabile sul sito del Quirinale, e seguente di qualche giorno una martellante campagna politico-mediatica e la salita al Colle degli allora capigruppo del PdL, Renato Schifani e Renato Brunetta, per perorare (difficilmente all’insaputa del diretto interessato) la causa del provvedimento di clemenza per Silvio Berlusconi.

2) Da quel momento una parte dell’allora PdL, sottoscritti compresi, ha condotto a viso scoperto e alla luce del sole una battaglia dentro e fuori il partito, comprensiva di pazienti tessiture e continue ricuciture anch’esse trasparenti e rintracciabili nelle cronache del tempo, affinche’ quel percorso fosse seguito. Affinche’, insomma, da un lato il Pd fosse un po’ meno "carnefice", e dall’altro prevalesse la scelta di tenere insieme la difesa di Berlusconi e gli interessi del Paese, perche’ precipitare l’Italia in una crisi al buio avrebbe avuto effetti devastanti e perche’ ci riusciva difficile capire quali vantaggi una crisi di governo avrebbe potuto determinare sulla situazione di Berlusconi stesso.

3) Ci riguarda meno, ma giova ricordare che in quella lunga nota del 13 agosto, tra l’altro, si richiamava all’obbligo di presa d’atto e applicazione delle sentenze definitive ma si affermava la legittimita’ della manifestazione di "riserve e dissensi" sul contenuto; si qualificava Berlusconi come "personalita’ che ha guidato il governo (…) e che e’ per di piu’ rimasto leader incontrastato di una formazione politica di innegabile importanza", demandando a Berlusconi stesso e al suo partito ogni determinazione per il futuro; si evidenziava che le modalita’ di esecuzione della sentenza avrebbero potuto "essere modulate tenendo conto delle esigenze del caso concreto".

4) Chiuso il capitolo grazia, non si capisce cosa c’entri con tutto questo la nascita del Nuovo Centrodestra, per non parlare della risibile e grilleggiante insinuazione su un presunto ruolo del presidente Napolitano nelle dinamiche del centrodestra italiano. Soprattutto, facciamo presente all’autore di Dagoreport, dotato di abile penna ma di cattiva memoria, che il PdL non ha subito alcuna scissione da parte di Angelino Alfano e di tutti noi. Fu Silvio Berlusconi a chiuderlo in mezz’ora per dar vita a un nuovo vecchio partito che aveva come sua ragione sociale la crisi di governo, le elezioni anticipate con una legge elettorale che di li’ a poco sarebbe stata dichiarata incostituzionale, il naufragio delle riforme e la preclusione assoluta verso un percorso di rinnovamento che rendesse il centrodestra competitivo con un Pd che andava cambiando. E’ su una diversa concezione dell’Italia, del partito e del futuro che e’ maturata la decisione di non aderire a Forza Italia e di fondare il Nuovo Centrodestra.

5) Insomma, tra l’interruzione del percorso che avrebbe potuto condurre alla grazia e la nascita di Ncd non vi e’ stato alcun nesso se non una causa in comune: una linea politica dissennata, maturata in crescendo tra l’estate e l’autunno 2013, culminata con le dimissioni di massa dei parlamentari, il sabotaggio del governo e la triste riesumazione nel segno dell’odio e dello sfascio di un marchio che vent’anni fa era nato in nome dell’amore per il Paese.

6) Ricordiamo infine che la nostra lettera all’Huffington post non e’ spuntata dal nulla per rivelare chissa’ quali misteriosi retroscena. E’ stata la risposta all’accusa di tradimento riservata da Silvio Berlusconi a quelle donne e a quegli uomini del Nuovo Centrodestra che fino all’ultimo spiraglio possibile si sono pubblicamente adoperati perche’ fosse raggiungibile un obiettivo – la grazia – da lui stesso indicato come fondamentale.

Da questo punto di vista, riteniamo che il vero autogol non sia nostro ma dell’autore di Dagoreport. Tra un complotto e un’insinuazione, infatti, la verita’ che emerge e’ una sola: che la possibilita’ della grazia era a portata di mano e che Berlusconi l’ha deliberatamente buttata nel cestino.

Cari saluti

Fabrizio Cicchitto e Gaetano Quagliariello