
Quagliariello: “Forma di Governo e Legge elettorale, perché la nostra visione delle riforme e’ complessiva

12 Agosto 2014
di redazione
"Penso che una Costituzione sia un meccanismo complesso di pesi e contrappesi: toccando un aspetto, inevitabilmente le conseguenze si ripercuotono su altri. Così, inevitabilmente, toccando il nostro bicameralismo – che nel 1947 era nato come meccanismo per garantire che nessuna vittoria fosse definitiva e assoluta – si sono avvertite alcune eventuali conseguenze di questa scelta, ad esempio sull’elezione del Presidente della Repubblica, sul possibile strapotere della maggioranza e su un ruolo eccessivo del Presidente del Consiglio". Lo ha detto il Coordinatore Nazionale di Ncd, Gaetano Quagliariello, in una lunga intervista che fa il punto sul processo delle riforme, pubblicata da Termometro politico. "Non sono notazioni del tutto destituite di fondamento," prosegue Quagliariello, "ma si possono affrontare in due modi: o annacquando la riforma del bicameralismo, facendole perdere qualunque significato, oppure mantenendo la visione e ritenendo che i contrappesi vadano trovati su altre parti dell’ordito costituzionale". Quali? "In particolare sulla forma di governo e sulla legge elettorale. Per questo c’è evidentemente bisogno di due cose: di mantenere una visione complessiva e che il progetto di riforma non si fermi, ma vada avanti investendo anche questi aspetti. Noi del Nuovo centrodestra" conclude il coordinatore, "abbiamo scelto questa strada: piuttosto che nutrire dubbi e cercare di edulcorare la riforma, vogliamo provare a essere più riformisti dello stesso premier, sia per quanto riguarda la vastità della proposta, sia quanto alla sua profondità". LEGGI LA INTERVISTA INTEGRALE SUL BLOG DI GAETANO QUAGLIARIELLO