
Quagliariello: “Il Pd fa melina sperando in una sentenza contro Silvio”

14 Aprile 2013
di Enrico Marro
Lei ha fatto parte dei saggi voluti da Napolitano. Il vostro lavoro indicherebbe la possibilità di un terreno comune tra Pd e Pdl, ma oggi il leader del Pd Bersani ribadisce: niente governissimo. E Berlusconi rilancia: elezioni a giugno.
«Certo, perché mica Bersani può pensare che col 29% e un vantaggio dello 0,3% sul centrodestra può occupare tutte le cariche istituzionali. Diverso sarebbe se il Pd si facesse guidare dai problemi reali del Paese. In questo caso un terreno comune appunto ci sarebbe. Eppoi: se c’è la disponibilità del Pd a eleggere insieme col Pdl un presidente della Repubblica, come si può ostinare Bersani a dire di no a un governo con noi?»
Lei sospetta una trappola del Pd?
«A pensar male viene in mente che Bersani voglia far melina, per occupare nel frattempo tutte le caselle istituzionali, allontanare il voto e sperare che nel frattempo lo scenario cambi con l’aiuto di qualche sentenza contro Berlusconi».
A questo punto preferirebbe le elezioni subito?
«Il Pdl ribadisce l’offerta al Pd di un governo all’altezza della gravità della situazione. Se ci fosse il vecchio Pci avremmo già chiuso su questo, perché avrebbe preso atto con realismo del risultato elettorale anziché puntare sui grillini. Ma se ciò non è possibile, meglio votare subito».
A giugno, come dice Berlusconi, non è possibile perché Napolitano è in carica fino al 15 maggio e poi, per le elezioni, devono passare almeno 45 giorni.
«Ci sono variabili che al momento non possiamo valutare. Comunque pur ammettendo che votare a giugno sia difficile, ecco che la responsabilità del Pd che tiene il Paese in stallo appare ancora più grave di quello che già è».
Lei si fida di Bersani per la partita sul Quirinale?
«Ho l’impressione, visti gli ultimi sviluppi, che il leader del Pd abbia ancora in testa l’idea di riguadagnare un rapporto con Grillo».
Lo dice perché è emersa la candidatura di Prodi?
«Non è un caso, come non mi pare un caso che Prodi sia nella rosa del Movimento 5 Stelle, dopo che le quirinarie sono state ripetute».
Voi però avete detto che siete pronti a votare anche D’Alema, Violante, Finocchiaro, Marini.
«Il Pdl ha i suoi candidati. Ma non può far finta che nonostante il quasi pareggio elettorale ha molti meno parlamentari del Pd e quindi diciamo: possiamo votare uno dei loro nomi per il Quirinale se c’è un accordo complessivo col Pd».
Anche Prodi?
«Guardi, se Prodi fosse nella rosa proposta dal Pd non ci scandalizzeremmo, ma non sarebbe il nome sul quale si potrebbe fare l’accordo con noi».
(Tratto da Corriere della Sera)